Eufemismo usare l'aggettivo “ostico” per il Cagliari, in riferimento all'”Atleti Azzurri d'Italia” di Bergamo. Oltre ventidue gli anni di astinenza dalla vittoria. E prima del 1991, per trovare la penultima, occorre fare un simile passo indietro, risalendo a prima di cucire lo scudetto sul petto.
La chiave della partita simile a quella di Lopez domenica scorsa con Cossu ad annullare Pirlo: Mazzone, a seconda dei casi, era solito mettere la museruola alla fonte di gioco avversaria facendola controllare da Matteoli.
Destino in cui questa volta incappa Bordin. Tra le fila rossoblù è assente Fonseca. L'Uruguayano è rimpiazzato da Pistella, che là davanti duetta con Francescoli. Nei bergamaschi, militano due vecchie conoscenze della tifoseria isolana: Cornacchia e Valentini.
Sulla loro panchina siede quel galantuomo di Bruno Giorgi, che negli anni a venire avrà modo di fare breccia nel cuore dei Sardi. Gli orobici attraversano un ottimo momento di forma, reduci dalla vittoria ai danni della Samp di Vialli&Mancini. Dopo quattro minuti, è Ielpo a doversi distendere, per isidiare un'insidiosa triangolazione Caniggia-Perrone. Gli ospiti replicano con un'azione avviata da Francescoli e proseguita da Herrera: Gaudenzi serve Bisoli, che però col sinistro non riesce a indirizzare verso lo specchio della porta.
Ma il gol della vittoria giunge sugli sviluppi di un corner battuto da Capitan Matteoli. L'esecuzione è tagliata e sul primo palo, ma Perrone svetta su tutti. Il pallone rimane all'altezza dei trenta metri in seguito a un contrasto, termina sul destro di Herrera, il cui bolide lascia Ferron di stucco.
Ancora Bisoli, sempre col sinistro, questa volta è insidioso, Ferron risponde presente. Dalla parte opposta ci prova Bordin, Festa non si lascia sorprendere. Match che prosegue senza sussulti, prima che il “rosso” nel finale venga sventolato a Pistella e Bigliardi.
Ultima chance per Minaudo, ma Ielpo si accartoccia e trattiene.
Ecco le immagini e il servizio sulla partita: