ASSEMINELLO – Dal nostro inviato Luca Neri
È il giorno di Paul-Josè M’Poku. Ma anche quello di Diakitè. I due neo acquisti rossoblù sono stati presentati alla stampa presso il Centro Sportivo di Assemini. Con loro anche il Direttore Sportivo del Cagliari, Marroccu. Ecco le parole dei protagonisti.
M’Poku
Vengo da un calcio molto diverso e mi aspetto di imparare molte cose e di crescere come giocatore. Sono sicuro che il lavoro mi aiuterà così come i miei compagni. Nainggolan mi ha detto che qui si sta molto bene. Stessa cosa mi è stata detta da Zola e Marroccu. Qui si può crescere. Il mio ruolo? Sono un centrocampista offensivo e posso giocare a destra come a sinistra ma anche al centro. Ho parlato con Zola: mi ha detto che ha visto molte mie partite. Amo segnare e far segnare.
Diakitè
Ho scelto il Cagliari perché mi ha corteggiato più di tutti e volevo giocare, al Deportivo ho giocato poco, non mi trovavo bene. Sono un centrale ma posso fare anche il terzino; mi manca il ritmo gara ma sto bene. Il campionato inglese è più lento, in Spagna si gioca un calcio molto bello. Anche il campionato italiano è molto tattico, è famoso per questo. ma l’erba è verde ovunque e si gioca sempre 11 contro 11. Non mi ispiro a nessuno ma mi piace Zidane. Penso solo alla salvezza del Cagliari. Al Sunderland giocavo, poi hanno cambiato allenatore e non sono rientrato nei suoi piani. Alla Fiorentina ho fatto bene, in Spagna ho giocato meno ma ho visto un calcio diverso. In Inghilterra il calcio è più fisico e io non faccio certo fatica. Più difficoltà invece in Spagna dove ai difensori chiedono di impostare la manovra. Il Cagliari non merita questa posizione di classifica. Dopo questi 5 mesi? Potrei anche restare ma ora penso solo alla salvezza. Non temo nessun attaccante. Voglio rimettermi in gioco e penso sia la piazza giusta.
Marroccu
Per M’Poku trattativa difficile, è un giocatore importante ed era ambito da molte squadre, lui è stato di parola forse spinto dal fatto che Cagliari serve da rampa di lancio per una gran carriera. Diakitè firma per 5 mesi con opzione per il rinnovo, trattativa particolare. È sempre stato un obiettivo ma noi non abbiamo mai accelerato.
Su Ibarbo ha già detto tutto il nostro responsabile sanitario, è stata un'operazione di mercato degli ultimi giorni sporcata dal fatto che la Roma abbia scelto di schierarlo subito, ma è una scelta legittima. Noi non l'avremmo fatto giocare.
Sui portieri abbiamo scelto di tenere Colombi e Cragno che miglioreranno dietro la protezione di un portiere esperto come Brkic che resterà per 6 mesi. Il futuro è loro.
M'Poku e Diakitè sono trasferimenti internazionali ma contiamo di renderli disponibili già dalla prossima partita con la Roma.
27 giocatori son molti ma stiamo lavorando anche per il futuro, ad esempio Husbauer è in ritardo di preparazione ma sta lavorando.