Finale rovente quello del San Paolo. Il Cagliari, che fino al 98' stava cullando la speranza di tornare da Napoli con un punto, si è visto strappare il pareggio di mano da un rigore molto dubbio, concesso dall'arbitro Chiffi. A parlare nel dopo partita è il ds della squadra rossoblù Carli che, intervistato da Sky, ha espresso tutto il disappunto della società isolana per le decisioni arbitrali. Ecco le sue parole:
“Ho già visto il rigore. Non interessa nessuno, o uno fa uno show o non interessa a nessuno la nostra situazione. Sinceramente la gente non capisce, come fai a concedere un rigore così, come fai a capirlo. Perché il braccio è fuori.
Se il VAR vuole diventare una barzelletta continuiamo così. Per il Cagliari un punto è vita, mi dovete spiegare che cosa si è andato a inventare lo scienziato al VAR. O sono chiare le cose o diventa una barzelletta. Il VAR è un servizio o uno per giustificare il fatto che ci sia il VAR fa il fenomeno?
Il calcio esiste anche perché ci vuole rispetto per le squadre "piccole". Un punto per noi vuol dire la vita, capisco una situazione chiara ma cosa ti vai a inventare qui. O è chiaro e vai a vederlo oppure non ci vai, come fai a dire se è un centimetro dentro o un centimetro fuori.
Qui c’è un gruppo di ragazzi devastati quindi ci girano altamente. Il VAR sta diventando una barzelletta, stanno giustificando gli errori con il fatto che ci sia il VAR. Questa è una situazione grossa, la società campa anche da queste cose, non è possibile dare un rigore come questo. Non c’è la certezza, siamo incazzati neri.
Io sono incavolato sia con l’arbitro è sia col VAR che ha fatto una cosa assurda. Mi sono sentito mancare di rispetto ma giustamente non interessa a nessuno.
Io è una vita che lotto per la sopravvivenza, quando lotti per la sopravvivenza un punto è la vita. Se fosse successo in finale di Champions League cosa sarebbe successo?
Se fosse un errore dell’arbitro lo accetterei, gli errori si accettano, ma non uno scienziato che decide una partita in questo modo.
Allenare i giocatori a mettere le mani indietro? Se ci fossero i giocatori perfetti non servirebbe il VAR. Si può allenare, ma non contesto il fallo di mano. Contesto la mancanza di certezza.
Mettere ex giocatori al VAR? L’importante è che non facciano i protagonisti, questo è essere protagonisti. C’era anche un discorso di rivalità, ci tenevamo per i nostri tifosi. La realtà è che ci sentiamo presi in giro da una decisione cervellotica. Se non hai certezze perché devi fare il fenomeno?”