Nei giorni scorsi è stato condannato uno stalker che negli ultimi anni ha reso la sua vita impossibile, con accuse, frasi che parlavano di legami con calcioscommesse, droga, camorra, prostituzione, unite a minacce di morte. Finalmente la vicenda si è conclusa con la condanna della persona, e Fabio Quagliarella, autore del gol del pareggio contro il Cagliari, ha raccontato la sua terribile esperienza:
“Ho vissuto più di 4-5 anni da incubo. Immaginare di non poter vivere serenamente al di fuori dal calcio non mi faceva stare tranquillo. Sono state dette tante infamità e cattiverie.
Dopo tanti anni è finita, con la giustizia alla quale devo dire grazie. Dare 4 anni e 8 mesi a un poliziotto direi che fosse giusto.
Ho cercato di stare concentrato sul campo, dove la gente non sa cosa siano i nostri problemi, perché noi dobbiamo continuare a giocare, dato che siamo pagati profumatamente. Ci siamo tolti un peso enorme, io e la mia famiglia.
Rimanere a Napoli sarebbe stato impossibile. Non potevo dire la mia, dovevo stare zitto, perché c'erano indagini in corso. A Napoli stavo da dio, non c’era nessun motivo per andare via. Ho dovuto tenere botta, non è facile e non lo auguro a nessuno. Non poter uscire di casa e sentirsi costantemente minacciati è stato devastante, specie dopo le cattiverie dette dopo il mio passaggio alla Juve. Giudicare se non si sa è brutto.
Ma ora, dopo questa importante sentenza, è arrivata una grande soddisfazione. Sono pronto per iniziare una nuova carriera".