Ogni squadra che si rispetti ha bisogno di tempo e modo per lavorare. A questo non fa eccezione il Cagliari nascente di Leonardo Semplici che, confermato in panchina, la prossima stagione sarà alla guida dei sardi fin dalla preparazione pre-campionato.
Detto che spesso, avere l'organico definitivo fin dal primo giorno di ritiro non è un lusso inconsueto, è vero anche che avendo a disposizione la maggior parte dei giocatori, il lavoro di un tecnico è molto meno dispersivo rispetto alla situazione contraria.
Disporre di quasi il totale della rosa ai nastri di partenza infatti, specie se i cambiamenti son tanti ed il progetto tecnico tutto da impostare, è forse il primo step per costruire una stagione proficua almeno fino al mercato di riparazione invernale.
Si tratta di affrontare, nel caso del Cagliari, tutto un girone d'andata cercando di consolidare il famoso “marchio di fabbrica Semplici” nel segno della continuità. Ovvero dare identità e personalità alla squadra e innescare il processo virtuoso che è venuto meno durante la gestione Di Francesco.
Per fare questo serve tempo e allenamenti. Lavorare sulla tattica infatti presuppone incamerare dei concetti che per essere fissati, necessitano di prove, errori, modifiche ed esperimenti. Quale miglior modo, se non quello di avere tutti (o quasi) fin dal primo giorno?
Ovviamente, essendo il calcio una “scienza inesatta”, non è per nulla scontato che un mister con tutti questi parametri in regola, riesca a far bene e in modo scontato. Ogni stagione nasce, si sviluppa e termina in maniera diversa. Un unicum, che ogni anno cambia pelle.
Forse è per questo che, nella maggioranza dei casi, oltre ad accontentare l'allenatore negli acquisti, i club cerchino di accasare il più possibile dei tesserati, prima della fine del mercato e aggregarli al gruppo per tempo.
Poi certo, arrivassero i colpi dell'ultimo minuto a completare una rosa già competitiva di per sé, sarebbe tanto di guadagnato per tutti e una bella ciliegina sulla torta.
Resta il fatto che la base dell'organico, se costruito e dato in mano al mister per tempo, rimane la ricetta migliore sia programmaticamente, che a livello di rapporti umani e di spogliatoio.
Per questo, a meno di colpacci in ingresso dell'ultimo secondo, iniziare il ritiro con arrivi e cessioni conclusi, aiuterà Semplici nella gestione del lavoro, nelle consegne ai suoi ragazzi e nella definizione delle gerarchie interne all’intera squadra.