Il Cagliari dello Zeman bis non sta dando le risposte che tutti, dai tifosi alla dirigenza, si aspettavano dalla squadra. Nessuna inversione di rotta e numerosi alibi: gli infortuni prima, la nazionale che ha tenuto fuori molti giocatori, impedendo al boemo di effettuare quel richiamo di preparazione che sarebbe servito soprattutto ai rossoblù che non erano a Cagliari nella prima fase di Zemanlandia, e soprattutto una condizione fisico – atletica approssimativa, stanno impedendo alla squadra di esprimersi ai livelli di qualche mese fa.
E allora, ci si chiede da più parti, perché non sfruttare i senatori? Anche se non hanno le “gambe” per reggere il gioco del boemo, hanno sicuramente qualcosa che ad alcuni dei loro compagni manca, se non altro perché sono sull’isola da troppo poco tempo: il rossoblù ce l’hanno incollato addosso, come una seconda pelle, dunque il loro impegno sarebbe massimo.
Già due settimane fa, all’indomani della sconfitta di San Siro contro il Milan, l’Unione Sarda aveva proposto un sondaggio che chiedeva ai suoi lettori se erano d’accordo o meno con la scelta di Zeman di tenere fuori i senatori: i “sì” superavano il 61%.
Questa settimana, invece, in seguito alla sconfitta contro la Lazio, il quotidiano, attraverso il suo sito, ha proposto il seguente quesito “Conti e Cossu ancora in panchina. Manca il loro contributo?” e le risposte, accompagnate alle percentuali registrate ieri alle ore 22:00, sono le seguenti:
1. La loro esperienza in campo è fondamentale (37,55%)
2. Dovrebbero giocare una parte di gara per dare il meglio (22,05%)
3. Non reggono i ritmi del gioco di Zeman (10,04%)
4. No, la loro assenza non crea nessun problema (30,35%)
Le risposte possono essere suddivise in due grandi gruppi: le prime due possono essere considerate come un “sì” (anche se la 1 corrisponde a un “sì” pieno mentre la seconda è una risposta affermativa ma parziale: Cossu e Conti non vengono comunque ritenuti, vuoi per l’età, vuoi per le caratteristiche fisiche, adatti a giocare per tutti i novanta minuti) e raggiungono una cifra di poco inferiore al 60% mentre i “no”, cioè le ultime due risposte, arrivano al 40%.
Insomma, un completo ribaltamento di fronte rispetto a qualche settimana fa. Chissà che il boemo non ascolti il consiglio dei tifosi e decida di affidarsi a coloro che, parole sue, “hanno mantenuto la categoria per così tanto tempo”.