Che la serie A sia considerata ormai come un campionato minore rispetto a quello spagnolo, inglese e tedesco, è cosa nota (anche Mauro Icardi, qualche giorno fa, lo ha ribadito, pur giocandoci). La conferma arriva anche da uno studio della società OBOdigital che ha creato l’OBOscore, un metodo per misurare la "social audience" e l'attività di personaggi pubblici e brand.
L'indicatore numerico [oboscore] rappresenta le persone raggiunte dal personaggio attraverso i propri post nei social Facebook, Twitter e Instagram. Il calcolo dell’oboscore si basa su un modello matematico che prende in considerazione: i post eseguiti sulle pagine; le interazioni spontanee ottenute da questi ultimi; la grandezza del network del soggetto monitorato.
Come si può vedere dal grafico le uniche squadre che si staccano dal gruppo sono le cosiddette “grandi” anche se poi, in realtà, solo la Juventus ha un seguito notevole: nella settimana considerata, dal 16 al 23 febbraio, ha avuto un numero di interazioni che andavano dai 5 ai 6,5 milioni; secondo il Milan, che ha raggiunto quasi i 2 milioni.
A seguire Inter, Napoli, Roma e poi il resto, cioè le altre quindici squadre di serie A che sono raccolte tutte sul fondo del grafico con solo la Fiorentina che spicca in corrispondenza del 19 febbraio (pallino rosa), giorno del pareggio in Europa League con il Tottenham.
Le restanti squadre, di cui comunque fanno parte anche i viola, arrivano a toccare a malapena le 100.000 interazioni giornaliere.
In tutto ciò, il Cagliari, è nella parte più bassa della classifica: le sue interazioni infatti, si aggirano tra le diecimila e le trentamila giornaliere, a seconda di quando, naturalmente, la società è attiva sui social network.
Un po’ pochini, però, considerati i “followers” dei rossoblù: tra Facebook, Twitter e Instagram la società ne ha circa 315mila.