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Cagliari, il conto delle imbarcate

La disfatta subita a Reggio Emilia contro il Sassuolo è la nona debacle che il Cagliari subisce in questa stagione di Serie A 16/17. I rossoblù pagano un conto salatissimo in questo tipo di frangente

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Le imbarcate non sembrano dare tregua al Cagliari. In diversi tratti del torneo, i sardi hanno avuto grandi difficoltà, rimanendo in balia degli avversari e senza riuscire a reagire o ad avere un sussulto d’orgoglio. La sconfitta contro il Sassuolo ne è una diretta testimonianza (è la nona batosta stagionale). Ma com’erano andate le altre circostanze negative?

Cominciamo il nostro viaggio, per andare a capire dove i rossoblù sono stati protagonisti di partite contraddistinte da punteggi quasi tennistici. La prima imbarcata che la compagine isolana subì risale al 21 settembre dello scorso anno, quando il Cagliari andò a far visita alla pluriscudettata Juventus dell’ex Massimiliano Allegri. In quell’occasione, i bianconeri ebbero vita facile a sbarazzarsi dei giocatori di Rastelli con un 4-0 senza storia.

Il 23 ottobre, la Fiorentina di Paulo Sousa mise il timbro al Sant'Elia con cinque gol e senza dar scampo ai sardi, che comunque riuscirono a segnare 3 reti. In quell'occasione, a Kalinic e Bernardeschi (che resero vano il vantaggio di Di Gennaro a inizio gara), risposero poi Borriello e Capuano, ma la Viola ebbe comunque la meglio.

Ora ci trasferiamo nel Lazio, dove alla decima giornata, i biancocelesti ospitarono i rossoblù. Così come accaduto allo Stadium e con la Viola, anche l’Olimpico si rivela ostile per il Cagliari che viene messo in seria difficoltà sia dalle giocate del tridente Anderson-Immobile-Keita sia dalla sfortuna, con il rigore sbagliato da Marco Borriello e il serio infortunio occorso a Nicola Murru (distorsione al ginocchio). Alla fine, la squadra di Simone Inzaghi s’impose per 4-1.

Dopo la vittoria sul Palermo, che aveva rimesso in carreggiata i rossoblù proprio dopo la pesante batosta romana, ecco che alla dodicesima del girone d’andata riemerge il problema. Il Torino ospita i rossoblù e fa felici i suoi tifosi con un calcio a tratti spettacolare: il Cagliari ne esce con le ossa rotte e perdendo per 5-1: anche in quella circostanza, gli isolani sono sembrati in bambola e in balia degli avversari.

In Coppa Italia, le cose non andarono meglio. Il Cagliari, principalmente per via degli infortuni di diversi titolari, si presentò a Marassi con la Sampdoria con molti giovani schierati da Massimo Rastelli nell'undici iniziale. Un esperimento importante per vedere all'opera i prodotti del vivaio isolano, ma i doriani ebbero vita facile e vinsero 3-0.

A tre giornate dal giro di boa della Serie A 16/17, il Cagliari ospitò il Napoli (una delle massime espressioni in Italia del bel gioco), in una gara molto sentita da entrambe le tifoserie. Ci si aspettava un match piuttosto acceso, ma i partenopei passarono agilmente al Sant’Elia contro un avversario mai entrato veramente in partita e quasi inerme di fronte alla potenza e al talento degli azzurri.

Il medesimo copione arrivò alla ventisettesima giornata, quando in Sardegna arrivò l’Inter (allora guidata da Stefano Pioli), che riuscì a rifilare una cinquina agli isolani e che lanciò in quel periodo i nerazzurri verso le zone europee della classifica (a nulla valse il gol dei rossoblù firmato da Borriello).

Il Napoli riuscì a ripetersi anche al ritorno. Dopo il 5-0 in Sardegna della gara d'andata, il Cagliari perse per 3-1 al San Paolo. In quella partita, non solo fece la differenza di qualità e tecnica, ma anche quella relativa alle motivazioni, con la squadra di Maurizio Sarri determinata a mettere pressione alla Roma per il secondo posto, mentre i rossoblù concessero troppo in fase difensiva, lasciando l'iniziativa ai palleggiatori partenopei e senza riuscire a tornare in gara. Il gol di Farias a tempo scaduto fu un urlo perso nel vuoto.

Nella giornata di ieri, invece, è arrivato anche il Sassuolo a far male al Cagliari, con un punteggio tennistico (6-2 il risultato finale). Tre gol subiti in meno di un quarto d’ora e gara virtualmente chiusa già nel primo tempo, con la formazione di Rastelli alle corde e che incassava i colpi dei neroverdi, assolutamente scatenati. In questo tipo di frangente, i rossoblù pagano un conto salatissimo

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