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Is Arenas, chiesto il rinvio a giudizio per Cellino e altri nove imputati

Il Pm Enrico Lussu ha trasmesso l'istanza al Gip

La Redazione
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E’ partita la richiesta di rinvio a giudizio per gli undici indagati coinvolti nella controversa costruzione dello stadio Is Arenas a Quartu Sant'Elena. Chiusa l’indagine lo scorso 20 gennaio, il pm Enrico Lussu ha trasmesso all’ufficio del gip l’istanza di fissazione dell’udienza preliminare che riguarda fra gli altri l'ex presidente del Cagliari Calcio Massimo Cellino, il sindaco e l'assessore di Quartu, Mauro Contini e Stefano Lilliu, i dirigenti dello stesso comune Andrea Masala e Pierpaolo Gessa, l'imprenditore Antonio Grussu, oltre a progettisti e geometri comunali e della ditta che si occuparono dei lavori. Le ipotesi di reato vanno dal tentato peculato, al falso, fino alle violazioni urbanistiche e ambientali legate alla realizzazione dell’impianto sportivo.

L'inchiesta sulla costruzione dello stadio, dove giocò a lungo il Cagliari dopo la chiusura del Sant'Elia, scattò nel 2012 e a novembre portò all'arresto del dirigente del settore lavori pubblici del comune di Quartu Pierpaolo Gessa, del dirigente dell'edilizia privata dello stesso comune Andrea Masala e dell'impresario Antonio Grussu. A febbraio le manette scattarono per l'ex presidente del Cagliari Massimo Cellino, per il sindaco Contini e per l'assessore ai lavori pubblici Stefano Lilliu.

A far partire le indagini del nucleo investigativo del Corpo Forestale, coordinate dal pm Lussu, le denunce di alcune associazioni ambientaliste che segnalarono il mancato rispetto dei vincoli previsti in quella zona durante le fasi di costruzione dell'impianto. Gli uomini del commissario Ugo Calledda scoprirono che per mandare avanti i lavori vennero utilizzati circa 700 mila euro che il comune aveva ottenuto su un progetto di lavori pubblici, soldi che secondo l’accusa vennero invece usati a favore di un’impresa privata, quella di Cellino

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