Oggi un amato ex rossoblù festeggia il compleanno. Stiamo parlando di Gigi Piras, nato a Selargius il 22 ottobre di sessant’anni fa. Un’autentica bandiera, amatissimo dai tifosi, il quale ha militato con il Cagliari per ben 14 stagioni, collezionando 320 presenze, condite da 87 reti, che lo rendono il terzo marcatore nella storia della compagine sarda.
Titolare nel Selargius a soli 15 anni, fu portato da Tiddia nelle giovanili rossoblù e sin da subito si comprese fosse un “predestinato”: il 18 aprile 1974 fece il suo esordio e segnò il suo primo gol nella vittoria interna contro la Fiorentina. Gigi raccolse il testimone di un altro Gigi, anche se quest’ultimo portava un cognome pesantissimo: Riva. Condusse i rossoblù alla risalita dalla B alla A alla fine degli anni ’70, risultando con l’altro sardo Virdis la migliore coppia d’attacco del campionato cadetto (ben ventotto reti nel ‘76/77).
In massima serie le prime stagioni furono esaltati: prima un nono posto, poi il sesto nell’80/81. Nei successivi due anni Piras segnò 9 reti, il più alto “bottino”: il 14 gennaio 1982 addirittura doppietta, a San Siro contro l’Inter, nell’esaltante vittoria per 1-3. Fu un’emozione unica vedere il suo nome impresso nei tabelloni luminosi appena installati.
Nell’82/83 non riuscì ad evitare la seconda retrocessione della carriera. Non sarebbe più riuscito a riportare il Cagliari nel calcio che conta, anzi, dopo alcune salvezze sofferte nell’86/87 ci sarebbe stata l’amara discesa in Serie C, che avrebbe segnato la fine del rapporto tra il giocatore e il club cagliaritano. Prima di lasciare, però, Gigi volle fare un ultimo regalo ai suoi tifosi: la squadra, che navigava nelle sabbie mobili della cadetteria, era ancora in corsa nella Coppa Italia. Avversaria, tra i quarti e la semifinale contro il Napoli di Maradona, era la Juventus di Tacconi, Platini, Boniek. All’andata al Sant’Elia terminò 1-1, al ritorno a Torino, con 10.000 supporters rossoblù al seguito, Gigi Piras, entrato negli ultimi venti minuti di gioco, trovò il gol del pareggio che significò passaggio del turno, lasciandosi andare a una lunga corsa verso la tribuna occupata dai “suoi” tifosi.
L’anno successivo Piras si sarebbe trasferito al La Palma, squadra del capoluogo sardo, dove avrebbe contribuito in due anni di permanenza alla clamorosa scalata verso la C2.
In qualità di allenatore ha allenato tra le altre Tempio, Selargius, Tortolì, Gialeto, Serramanna, Monteponi Iglesias e Progetto Sant’Elia.
Da parte della nostra redazione i migliori auguri Gigi, indimenticabile bandiera rossoblù!