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Giallo per chi sputa, stadio, spogliatoio, campo e test: ecco il Protocollo gare

Tutte le novità del documento FIGC

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Finalmente è arrivato anche il Protocollo per la ripresa delle partite. Dopo quello degli allenamenti di gruppo, la FIGC stila il documento contente tutte quelle procedure che dovranno seguire le squadre dei campionati di A, B e C una volta che il pallone tornerà a rotolare in Italia.

Stadio, spogliatoio e campo

Lo stadio verrà diviso in 3 zone: area tecnica, spalti e area esterna. Ognuna di queste zone potrà contenere un numero massimo di 130 persone, ma in totale non dovranno superare le 300. Il gruppo squadra (calciatori e staff) potrà essere al completo, mentre numeri limitati per raccatapalle, steward e giornalisti. Le squadre arriveranno in orari diversi allo stadio (1h 40' prima gli ospiti, 1h 30' i padroni di casa), ogni rosa su più mezzi possibili. Per gli spogliatoi devono essere utilizzate più stanze possibili, poi, una volta in campo, niente stretta di mano, bambini e foto di gruppo. Contatti limitati al massimo.

Interviste

Tra fine primo tempo e fine gara ci dovrà essere una distanza di almeno due metri tra intervistato e intervistatore. Niente zona mista, per le conferenze stampa domande via Skype o altre vie simili.

Requisiti igienico sanitari

Bottiglie personalizzate, disinfettanti, distanza di 2 m nello spogliatoio e docce singole o a casa o in albergo. La temperatura corporea verrà misurata regolarmente.

Arbitri

Per la prima volta, non si potrà avvicinarsi all'arbitro per dialogare, se non a un metro di distanza. In caso del non rispetto delle regole di sicurezza tra giocatori (sputi, abbracci) si potrà ricorrere all'ammonizione.

Quarantena

Al momento, non c'è ancora chiarezza su questo tema nel protocollo, o perlomeno, se un giocatore dovesse risultare positivo al virus, ecco che scatterebbe l'isolamento di 14 giorni per tutta la squadra, con la possibilità di allenarsi ma senza contatti col mondo esterno. Questa regola però si prepara ad essere rivista, magara più avanti.

Test

Si segue il vecchio protocollo: tamponi ogni 4 giorni, test siereologici prima della ripresa e poi ogni 15 giorni.

Si spera in seguito che le norme siano meno rigide e più elastiche, ma bisognerà aspettare un ulteriore miglioramento della situazione dal punto di vista dei contagi. Intanto, il primo passo verso la ripartenza è stato fatto.

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