Mauricio Isla è ufficialmente un nuovo calciatore del Cagliari. Il cileno (che ieri contro l’Amburgo ha avuto anche l’occasione di entrare in campo) verrà presentato stamani alla stampa presso il Centro Sportivo di Asseminello. Con lui dovrebbe essere presente anche il ds Capozucca, che non è da escludere possa fare il punto sul mercato.
Il Cagliari è alla ricerca di un terzino sinistro (o almeno questo è ciò che filtra) ma il presidente Giulini ha dichiarato concluso il mercato del club rossoblù.
Come sempre seguiremo live la conferenza stampa. E’ il giorno di Mauricio Isla.
Non si sa ancora se Isla verrà accompagnato da Capozucca o da Giulini, vedremo. Sarà comunque interessante sentire le parole del club.
La sala stampa va a riempirsi, c'è attesa per l'arrivo di Isla, ormai imminente. C'è il tutto esaurito e si continua a sistemare telecamere e microfoni, Isla sta per arrivare.
Ecco Isla, introduce Capozucca.
Penso sia l'ultima presentazione, forse penultima. Ci tenevamo a portare in porto la trattativa. È un giocatore ancora relativamente giovane, fresco di vittoria della Copa America.
Quando l'ho incontrato a Milano gli ho parlato del Cagliari, si è preso un po' di tempo e poi ha accettato la proposta. Siamo felici di averlo, ha un contratto di tre anni. Il mercato però può portare sempre delle sorprese. È stata la trattativa più difficile? È stata una trattativa difficile, però confidavamo molto di poterla chiudere e per questo devo ringraziare il presidente per la riuscita dell'operazione. Manca qualcosa? Ieri mancava Murru che è stato il migliore con l'Under 21. È giusto che l'allenatore provi delle soluzioni diverse, soprattutto in amichevole.
Ed ecco le dichiarazioni di Isla.
Ringrazio direttore, società e squadra per come mi hanno accolto. Sapevo tanto del Cagliari, nel mio paese è seguito perchè ha giocato Pinilla. Tutti sanno che questa squadra rappresenta non solo una città ma una regione.
In questa squadra spero di ritrovare l'allegria. Io sono contento. Questa avventura è come quella dell'Udinese. Si parlava sempre di salvezza, ma si lottava per altri obiettivi. Ho trovato un gruppo magnifico e due amici come Padoin e Storari. Ho parlato con Storari 5 giorni dopo la Copa America. Ma io già conoscevo la squadra.
Ruolo? Non ho parlato con Rastelli. Sono abituato a giocare come terzino destro, ho giocato anche a centrocampo e anche nel 3-5-2.
Io volevo tornare in Italia, per me è importante giocare qua anche per la Nazionale. Per me è stato importante parlare con il direttore, sapere che squadra volevano formare e sono contento di essere qua. Sono due giorni con la squadra e ho visto un gruppo unito. Dobbiamo lavorare per la salvezza. Il mio soprannome? È per la mia famiglia, avevamo cavalli e per questo è nato il soprannome.
Ho iniziato con il 3 dalla nazionale giovanile, poi anche all'udinese ho preso il 3. Poi in nazionale ho cambiato perché ero il piú piccolo. Ora l'ho ripreso.