Ieri il suo arrivo all’aeroporto di Elmas, oggi finalmente in gruppo a disposizione di mister Rastelli. Marco Borriello inizia ufficialmente la sua avventura al Cagliari.
Stamani incontro con la stampa. Ore 12, presso il Centro Sportivo di Asseminello.
Seguiremo in diretta la conferenza stampa. Si spera nella presenza di Capozucca e in qualche altra news di mercato per un Cagliari che necessita quantomeno di un terzino sinistro e perché no di un regista di ruolo.
Marco Borriello indosserà la maglia numero 22. La sala stampa va pian piano a rimepirsi: alle 12 si dovrebbe iniziare. Ci sarà Capozucca? Sarà presente il presidente Giulini?
Dopo una stagione non semplice (ma con media gol pesante), Borriello si presenta al Cagliari con l'intento ti fare molto bene tanto da aver confidato al presidente Giulini la sua volontà di riprendersi un posto in Nazionale. Un Borriello carico e determinato, emozionato ieri all'arrivo in aeroporto e pronto per la nuova avventura.
Sala stampa ora davvero affollata. Manca davvero poco per la tanto attesa conferenza stampa di Marco Borriello.
Sale l'attesa, qualche minuto di ritardo, media da tutta Italia per questa presentazione: il nome di Marco Borriello resta sempre un nome importante. Due le poltrone, Borriello non sarà solo: Capozucca? Giulini?
Si parte, ecco Marco Borriello: ma prende la parola Capozucca.
Oggi presentiamo Borriello, è stata un po' una telenovela. Eccolo qua, è stata una scelta condivisa e non una fatta solo da me. I giocatori vengono presi dal Cagliari. Il mio ruolo è quello di proporre, lui è la quarta volta che ho in squadra, è un giocatore con tanta voglia di mostrare il suo valore sul campo nonostante non sia più un ragazzino.
L'idea di Marco è nata subito, parlando con Rastelli. Non abbiamo stravolto l'organico. È andato via un giocatore da Serie B come Cerri, il mister aveva bisogno di un attaccante con certe caratteristiche, gli ho proposto Marco e ha condiviso. Abbiamo un attaccante, Melchiorri, che non sta vivendo un momento felice. Ci tengo a dire che non è sul mercato.
La parola a Marco Borriello
Rispetto agli altri anni avevo più offerte, visto il mio buon campionato dell'anno scorso. Ma visto quello che stava costruendo il Cagliari, le chiamate del presidente e dell'allenatore e il progetto molto serio ho accettato molto volentieri. Darò l'anima per difendere l'onore di questa maglia e quello che hanno fatto i miei compagni l'anno scorso, tornando in serie A. Questa è stata la prima volta che vengo cercato dal Cagliari.
Ho parlato col mister la prima volta la settimana scorsa quando son venuto a firmare il contratto. Conosco Storari con cui ho giocato al Milan e alla Juve e Padoin alla Juve. Altri li conosco da avversari. La mia condizione è buona, mi son allenato molto col mio preparatore, mi mancano solo i ritmi della seria A ma son prontissimo fisicamente.
Non vivo di rimpianti per il mio passato anche nelle grandi squadre, si vede che doveva andare così. Ci son state certe circostanze che mi hanno un po' fermato. Al Milan ho fatto 15 gol e poi hanno preso Ibra e hanno venduto me, alla Roma 17 e poi hanno cambiato tutta la società. Forse doveva andare così.
Se non ci salviamo il presidente ci ammazza (ride). Sono arrivati giocatori importanti, l'obiettivo è salvarsi e poi vediamo, dobbiamo giocare tutte le partite al massimo perché nessuno ti regala niente.
Non è che abbia accettato una grande esposizione mediatica. I miei video su instagram riguardano quasi solo sport, c'è solo un video di un balletto il giorno del mio compleanno, concedetemelo. Gianluca Vacchi non lo giudico dai balletti di Instagram, lo conosco e so che dietro a quei video c'è una gran persona. Sia lui che Vieri mi conoscono bene e sanno quanto ci tenga e quanto lavori. Conoscono anche le altre 23 ore e 59 minuti fuori dal video e sanno cosa io faccia in quel tempo.
Sicuramente per la mia scelta è stato importante il direttore, con lui sono esploso a Genova quando ho fatto 19 gol, una figura importante che mi fa piacere ritrovare.
Il mio obiettivo personale è quello di portare qua la mia esperienza, nessuno mi ha detto che giocherò titolare. Se lo farò sarà perché me lo sono meritato.
Il mio partner ideale in attacco non lo so ancora, prima voglio ambientarmi. Conosco meglio di tutti Sau, gli altri li conosco davvero poco.
È un presidente con grandi ambizioni, è giovane ed entusiasta. Con questo mercato vuol dare stabilità ad un ambiente che due anni fa ha vissuto la retrocessione. Lui ci tiene a regalare un sogno a questa città.
Il numero di maglia è scontato, l'ho indosso da anni e mi sento più forte con questo numero addosso, è un fattore psicologico.
Ovvio che ambisca alla nazionale, poi se il ct mi dice che i 34enni non possono arrivare in nazionale mi metto l'anima in pace, ma non credo funzioni più.
La canzone di iniziazione? È da anni che non canto più da una gomitata alla gola che ho preso anni fa, mi aiuterà il presidente. Son contento di esser tornato al sud, c'è il sole anche oggi. Il clima aiuta, ti allunga la carriera.
Iniziamo al Ferraris, conosco quello stadio, è una bolgia, sarà una battaglia. Ma ho sempre rubato punti al Genoa, spero di continuare.
È la prima volta lontano da Milano, ma si cresce. Mi verrà a mancare la quotidianità, la famiglia, la tua casa. Ma crescere mi fa capire che non potrò fare il calciatore per tutta la vita e quindi mi voglio godere questi ultimi anni, che non so quanti siano. Poi si sta bene pure a Cagliari, non sto andando in Mongolia.
La base importante è stata la scuola del Milan, quando c'ero io era la squadra più forte del mondo. Studiavo i modi di comportarsi e di allenarsi dei grandi campioni, e loro saranno sempre il mio punto di riferimento. Il Milan è stata la tappa più importante della mia carriera.
Mi son sempre piaciuti gli attaccanti fisici, Weah, Batistuta, Boksic. Mi piacciono i calciatori fisici che sanno giocare a pallone. Il titolo di cannoniere è un obiettivo alto, bisogna arrivare a doppia cifra. La concorrenza non mi faceva paura nemmeno con Shevchenko e Inzaghi, non mi preoccupa.