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Cagliari, pregi e difetti della gara contro il Lecce

Cosa è andato e cosa invece no nel pari contro i salentini

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Il Cagliari strappa un punto in casa contro il Lecce al termine di una partita che non regala tante emozioni e che vede come migliore tra i rossoblu il proprio portiere. I sardi ormai sembra si siano accontentati della famosa zona 40, e adesso non aspettano altro che la conclusione del campionato.

Analizziamo quali sono stati i pregi e i difetti della gara di ieri sera.

Pregi

Sicuramente uno su tutti: Alessio Cragno. La parata su Farias ha un che di portentoso, ma non è l'unica che salverà il match. Il portiere di Fiesole si è lasciato definitivamente alle spalle il brutto infortunio alla spalla che l'aveva fatto scricchiolare più volte in precedenza. Adesso, forse grazie anche alla partenza di Olsen, l'uomo Cragno è tornato a volare.

Anche Nandez si guadagna una nota di merito, è l'unico che corre come se fosse ancora inizio stagione, senza sentire il caldo o i tre mesi di inattività: un autentico motorino.

A parte i singoli poi, si è registrata un'altra clean sheet o rete inviolata, chiamatela come volete, dopo quella di Firenze, e visto il feeling non proprio speciale tra il Cagliari e il non prendere gol, considerati anche i problemi in difesa e le varie assenze, è sicuramente una nota positiva. Infine, un altro punto guadagnato in chiave salvezza, perché ormai resta solo la matematica. Più di così i rossoblu non vogliono spingersi, facciamocene una ragione.

Difetti

Non è stata un gran partita. Il Lecce avrebbe meritato di più ai punti, Cragno e Zenga lo sanno bene. Non si è visto un Cagliari aggressivo, ma soltanto una squadra che aspettava il fischio finale. Contro gli uomini di Liverani si sarebbe potuto e dovuto fare di più, visto il divario in classifica ma anche tecnico tra le due compagini. Inoltre, se si toglie Nainggolan a questa squadra, se ne perde mezza, e questo non va bene.

Messi da parte Nandez e Cragno, il resto dei giocatori è sembrato sottotono, in particolare Joao Pedro, che sta diventando un caso. Non era mai stato così tanto tempo senza segnare su azione, e se non si considera l'assist per Simeone contro la Spal, sono poche le giocate degne di nota dalla ripresa del campionato.

Il Cagliari con Zenga si è ritrovato, ma dopo il successo sul Toro, è come se si fosse arenato, un po' anche consapevolmente, come se ormai avesse raggiunto l'obiettivo. Poi guardi le altre concorrenti, come il Bologna, il Verona o il Sassuolo, prossimo avversario dei sardi, e vedi quanto corrono e quanta intensità mettono, perché per loro il campionato non è ancora finito.

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