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Non è roba per lord inglesi con la camicia bianca

La grinta della Ternana dà un chiaro segnale al Cagliari: in B sarà sofferenza

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Non puoi sperare di vincere la maratona di New York senza sudare, non puoi credere di trionfare nel circuito di Montecarlo senza eseguire nemmeno una curva, non puoi conquistare il Tour de France senza pedalare.

Ieri il Cagliari ha capito che non potrà mai pensare di vincere il campionato di B senza lottare. Nessuno mette in dubbio che, sulla carta, l'organico rossoblù sia il più forte tra le ventidue squadre che compongono la serie cadetta, ma ieri è risultato evidente che un Cagliari che gioca al 50% delle sue possibilità non uscirà indenne da campi come il Libero Liberati di Terni.

Vero che il gol è arrivato all'ultimo respiro, e che se non fosse successo ora magari staremmo a parlare di una squadra tostissima che soffre e porta a casa il risultato. Ma con i "se" e i "ma" non si va da nessuna parte, questo ormai in Sardegna è chiaro dopo la debacle della scorsa stagione. Inoltre, in queste partite, non ci si può permettere cali di concentrazione come quello che ha concesso il gol in zona Cesarini alla Ternana. Anche questo il cagliari dovrebbe averlo imparato bene, dopo che spesso e volentieri ci si è fatti del male in questo modo l'anno passato: Vecino e Pinilla, do you remember?

Però, se è vero che queste situazioni sono da evitare, bisogna evitare anche il solito giochino del giudice della domenica, in cui si punta inesorabilmente il dito contro un giocatore. Stavolta, come già accaduto in passato, l'imputato è Murru.

E succede così che il ragazzo, 21 anni e titolare della nazionale Under, sbagli. E l'errore lo fa diventare sopravvalutato, inadatto, scarso, presuntuoso, come se ciò che un ragazzo dà in campo si possa misurare da un fallo catalogabile tranquillamente come un peccato di gioventù, come se aldilà di quel gol il Cagliari abbia meritato la vittoria e lui abbia rovinato tutto.

Magari può essere vero che senza quell'errore i sardi avrebbero vinto, ma sarebbe stato uno scippo ai danni di una Ternana che aveva fatto il bello e il cattivo tempo nella ripresa. Bisogna lasciare lavorare questo ragazzo in serenità, è circondato da persone che lo possono far crescere e che lo possano aiutare a imparare dai propri sbagli.

Non era un fenomeno quando a 18 anni giocava in Serie A e veniva idolatrato dalla tifoseria e non è un brocco ora che, a 21 primavere, viene bersagliato dalle critiche.

Occorre ricordare che vedere un giocatore rossoblù indossare la maglia della nazionale è motivo di vanto e orgoglio, ricordare che Murru non è un peso o un problema per il Cagliari ma una risorsa, un patrimonio da coltivare.

Una menzione speciale va invece a Marco Sau, in gol ancora una volta con una splendida giocata. Appare evidente come "Pattolino" c'entri poco e nulla con questa categoria, gioca un calcio superiore e in B può fare e farà la differenza. Anche oggi ha griffato una partita in cui il Cagliari aveva detto poco e nulla, rischiando persino di regalargli una vittoria clamorosa.

La Ternana, invece, è scesa in campo con lo spirito giusto dopo le tre sberle rimediate nel turno precedente a Trapani e ha disputato un match ad alta intensità, meritando il pareggio e facendo capire ai rossoblù cosa aspetti loro durante questo campionato.

Perché ora più di una cosa è certa: la B non sarà una passeggiata, non si segneranno quattro gol a partita e non si potrà scherzare durante i match. Qui si suda, si lotta, ci si picchia, se ne danno e se ne prendono, si lascia l'anima in campo e si gioca a calcio.

Non è roba per lord inglesi con la camicia bianca. Volete la A? Va bene, ma prima sputate sangue.
Benvenuti in Serie B.

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