Poi un giorno ha cominciato a piovere. Tutti pensavano fosse quell’acqua passeggera che bagna ma poi si asciuga tutto e le piante crescono più forti. Invece no. La pioggia si è fatta incessante, ha iniziato a piovere sul bagnato. Si sono create le pozzanghere e son crollati diversi pilastri. Il Cagliari di Zeman sta vivendo l’alluvione. Se pensiamo al boemo pensiamo al 4-3-3, quel modulo che da sempre ha contraddistinto il credo calcistico di ZZ. Un modulo considerato offensivo, logico se consideriamo che il gioco di Zeman è decisamente a trazione anteriore. Ieri il Cagliari è sceso in campo con il più classico dei 4-4-2 (ma il 4-3-3 non era il solo modulo per coprire il campo?).
La Juve ha giganteggiato contro i rossoblù inermi, dimostrando una eccessiva superiorità . I sardi hanno provato ad impensierire i bianconeri con qualche timido tentativo, ma ciò che hanno costruito è stato davvero troppo poco. D’accordo che la Juventus è forte, ma non è il Real Madrid di Di Stefano. Forse i rossoblù sono scesi in campo con la consapevolezza che questa partita sarebbe andata esattamente come è andata, rinunciando dal principio.
La cosa positiva è che dicembre è finito. Questo mese è stato un vero incubo per il Cagliari, che ha preso sberle un po’ da tutti. Il mese di gennaio ricomincerà che il fondo è già stato toccato e peggio di così comunque non potrebbe andare. Di certo alcuni giocatori devono cambiare atteggiamento, perché la qualità in questa rosa non manca. Prendete Ibarbo, titolare nella Colombia spettacolare di Pekerman che ha saputo conquistare le simpatie di tutti ai Mondiali brasiliani. Al Cagliari uno così dovrebbe essere il leader, il trascinatore. Madre natura gli ha regalato un fisico sensazionale ed un talento fuori dal comune. Ma lui passeggia in campo. Non può pretendere che il suo compito sia solo uno scatto, una veronica che fa sobbalzare un po’ i tifosi ma poi quando si tratta di arrostire non si può perché c’è troppo fumo.
Ieri il Cagliari ha giocato sicuramente meglio che contro il Chievo, ed è riuscito persino a trovare il tanto bramato gol. Il caso ha voluto che l’abbia siglato Luca Rossettini, uno dei pochi che continua a convincere nonostante le cattive prestazioni di squadra.
Ora un po’ di tempo per metabolizzare il periodaccio, ci sarà la sosta, e chissà che Babbo Natale, più che nuovi acquisti, porti il sole e plachi l’alluvione che si è abbattuta su Zemanlandia. Intanto in casa Cagliari arriva il momento della verità . Il presidente, che in queste ore sta riflettendo circa il futuro della guida tecnica, è chiamato a dare risposte immediate e concrete.
Dica che è l’allenatore del Cagliari e rinforzi immediatamente l’organico con un innesto di categoria per reparto. E quanto serve alla squadra, è quanto i tifosi gli chiedono, è suo dovere farlo.