Quanto è bello questo Cagliari. Ti chiami Empoli? Eccoti quattro sberle. Ma ti puoi chiamare anche Poggibonsi, Mezzocorona, Real Madrid o Milan: qui si gioca per vincere. Proprio qui, nella terra del degrado calcistico, dove i campioni scappano. Qui, nella patria del catenaccio, c’è ancora un anfratto a cielo aperto dove si gioca calcio champagne, dove si gioca per cercare di prevalere sull’avversario, qualsiasi esso sia. Un anfratto che si colloca a metà strada tra la Sardegna e la Boemia, mai state così vicine. Ieri sera il Milan è riuscito a strappare un pareggio al Cagliari. Perché i rossoblù hanno fatto la voce grossa, davanti a un Sant’Elia finalmente pieno, dimostrando di avere le carte in regola per portare a casa i tre punti. Se ciò fosse successo, nessuno avrebbe potuto gridare al furto, anzi. Hanno costretto alla difensiva il miglior attacco del campionato, disputando una partita eccezionale. I giocatori si stanno finalmente immedesimando nella nuova realtà, in quel calcio di Zeman che all’inizio può essere complicato da digerire, ma poi è davvero tanta roba. La classifica inizia ad essere sempre più confortante e molti ci stanno prendendo gusto. Certo non lo ammetteranno mai, ma siamo sicuri che nemmeno troppo nascosto tra quei 16000 c’era qualcuno che, vedendo il Milan intimorito da questo Cagliari, ha visto un futuro che non può essere solo salvezza. L’unico problema era che, in mezzo a quei 16000, ancora meno nascosti, c’erano tanti, troppi tifosi rossoneri, giunti allo stadio per tifare Honda ed El Sharaawy. E allora bisogna chiedersi: in un match qualsiasi, ci sarà sempre questa affluenza? Questa squadra lo meriterebbe, e il pubblico non si annoierebbe di sicuro. Tanti i segnali positivi che sono venuti fuori in occasione del match contro i Diavoli. Partiamo da lui: da quel ragazzotto che indossa la maglia numero 5 e porta una fascia al braccio con su scritto “C”. C come capitano, C come Conti. Molti erano preoccupati per il suo infortunio, la maggior parte invece sospettava un caso all’interno dello spogliatoio, con Conti accantonato da ZZ in favore di Crisetig. Risultato? Il capitano rossoblù titolare e migliore in campo contro il Milan. Subito dopo una menzione d’obbligo va fatta per Sau. Al 23’ il bomber di Tonara si è munito di tavolozza e pennelli e ha dipinto un capolavoro, ha composto una poesia per Ibarbo che sì è inserito splendidamente e non ha potuto far altro che castigare la difesa del Milan, impartendogli una bella lezione di Calcio Zemaniano. Quel calcio senza limiti, quello che non conosce regole, che non si preoccupa di non prenderle ma solo di darle, quello senza paura. Quello che ha capito tutto.