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Due facce, zero punti

L’analisi della partita contro il Torino

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Non è bastata la giornata di cordoglio per l’improvvisa scomparsa della più grande icona rossoblù di tutti i tempi. Il Cagliari perde ancora, stavolta il confronto casalingo con il Torino, e torna a dover fronteggiare una classifica che diventa sempre più drammatica con il passare del tempo. È vero che i sardi - almeno per il momento - si trovano fuori dalla zona retrocessione ma al termine della giornata, nel caso Verona ed Empoli conquistassero punti, verrebbero risucchiati nella zona rossa. 

Tutto questo è il risultato di una gara non sempre giocata al meglio delle proprie possibilità. Il Cagliari visto in campo contro i granata ha infatti mostrato due facce molto differenti di sé: una passiva ed impaurita, l’altra aggressiva e propositiva. Nel primo tempo, complice anche lo strano schieramento ideato da Ranieri con una sola punta in campo ed uno degli uomini più in forma (Viola) in panchina, i rossoblù non hanno praticamente costruito nulla. Il Torino ha imperversato in lungo ed in largo, trovando due gol - con Zapata e Ricci - e sfiorandone altrettanti.

Nella ripresa invece, grazie all’ingresso del già citato Viola e gli altri giocatori offensivi, il Cagliari ha cominciato a mettere sotto pressione a più riprese la retroguardia granata. Lo sforzo ha permesso ai sardi di riaprire la partita con un gol pazzesco del numero dieci e poi di sfiorare il pareggio, negato solamente da un paio di prodezze difensive di Sazanov.

Alla fine dei giochi, il Torino torna a casa con la borsa piena ed il Cagliari si lecca le ferite come già accaduto (purtroppo) spesso in questa stagione. La tanto attesa svolta non si vede e nel frattempo alcune concorrenti alla salvezza si sono persino rinforzate grazie al mercato. La situazione è preoccupante, tuttavia se c’è un uomo abituato alle imprese quello è Claudio Ranieri. Non resta che mettersi nelle sue mani, nonostante alcuni errori, e sperare in qualche buon movimento last minute da parte della società. Solo una cosa oggi è piuttosto certa: ci sarà da soffrire fino alla fine.

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