Non è stata una partita spettacolare quella tra Cagliari e Torino, non è stato un match con gol e neanche con grandi occasioni, ma è stato, tutto sommato, un buon punto. Il Cagliari doveva iniziare col piede giusto la Serie A, e così è stato.
Nonostante non siano arrivati i tre punti, si è vista una squadra con delle certezze e con dei profili interessanti. Dall'altro lato della medaglia, abbiamo un problema che si è manifestato anche lo scorso anno: la carenza di soluzione offensive. Senza una vera prima punta i rossoblu hanno fatto fatica a trovare dei punti di riferimento davanti.
Luvumbo e Oristanio (soprattutto il secondo) hanno provato ad accendere la miccia con azioni personali, ma senza riuscire a sfondare il muro granata. Anche nella ripresa, quando sono entrati Shomurodov e Pavoletti, stesso copione, se non peggio. Ed è mancato anche l'apporto del centrocampo, che con un Jankto ancora non in ottima forma e l'assenza di Mancosu deve trovare le misure giuste per accompagnare l'attacco. Questi sono stati i limiti principali di ieri, ma con i limiti ci sono anche i pregi.
Partendo dai singoli, Sulemana e Oristanio hanno avuto un impatto più che positivo. Il primo, classe 2003, ha coperto ogni mattonella verde dell'Olimpico, recuperando una gran quantita di palloni e gestendoli con una tranquillità da veterano. Il numero 19 invece, all'esordio in Serie A, ha fatto vedere dei colpi interessanti e una qualità differente nel trattare il pallone. Ranieri è stato chiaro, vuole un mix di giocatori esperti e giovani, e la prima formazione del campionato ne è un esempio.
Riguardo ai reparti, la difesa e la scelta di giocare a tre hanno premiato, il blocco Dossena-Obert funziona anche in massima serie e i passi in avanti della scorsa stagione stanno dando i frutti. A centrocampo invece c'è gente che pressa e corre, Makoumbou ha tenuto botta e Nandez è il solito martello. Segnali positivi anche da Jankto, che non è ancora al top ma che con un paio di tocchi ha fatto vedere di possedere qualità importanti.
Fare risultato in casa del Toro non è semplice per nessuno, e un punto per inaugurare il ritorno in Serie A non va assolutamente snobbato. È anche vero però che adesso arriva il difficile: la prima in casa sarà contro l'Inter, poi si va sul campo del Bologna e infine si torna all'Unipol per sfidare l'Udinese.
Non una passeggiata a livello di calendario. Ma come detto in precedenza, il Cagliari ha delle certezze e dei giocatori che possono crescere lungo il cammino. Dalla prossima però occorrerà fare quello che non si è fatto ieri: buttarla dentro.