Simeone ha fatto tripletta, aridaje. Ma a Cagliari non se ne cura più nessuno. Si riconosce il ben quando lo si perde, certo, ma soprattutto quando ce n'è bisogno. E oggi, believe it or not, il Cholito non servirebbe. Oddio, uno che ne ha già segnato 15 in campionato schifo non farebbe, ma il senso del discorso è un altro: il Cagliari ha trovato sé stesso e basta a sé stesso. Nel 2022 viaggia a ritmi Champions, non ha mai subito più di un gol in una singola partita, vince in trasferta, e quando incassa il pari ha la forza di andare a riprendersela.
Da inizio campionato, la metamorfosi è tristemente straripante, dove il “tristemente” non risiede nel trend, quanto nella circostanza d'aver buttato alle ortiche la possibilità di giocarsi un campionato dignitosissimo per colpa di un girone d'andata imbarazzante. Un degno esempio del cambiamento del Cagliari l'ha offerto il tabellino del match di ieri, con Bellanova e Deiola in gol. Sarà un caso – e molto probabilmente non lo è – ma da quando la squadra ha abbandonato il sistema Joaocentrico ha iniziato a macinare punti. Le ultime partite sono state la prova del fatto che, per centrare una salvezza, non si può fare affidamento sui gol di una sola persona, sia essa Joao Pedro, El Kabir o Capitan America. Non è chiaro se il numero 10 sia andato incontro ad una fisiologica flessione, o se semplicemente la crescita del rendimento dei compagni ne abbia allontanato i fari di dosso, fatto sta che oggi gli uomini di Mazzarri son diventati undici, e non più uno più altri dieci. La strada è ancora lunga e tortuosa, perché i punti a disposizione sono ancora trentatré (e dunque si potrebbe pensare di salvarsi anche iniziando il campionato oggi), ma il Cagliari sembra avere i mezzi per salvarsi. Il Venezia frena, o forse – considerandola con pochi dubbi la rosa meno attrezzata del campionato – assume semplicemente l'andatura che le compete. Genoa e Salernitana, ad oggi, sono lontanucce, e lo Spezia è ad un punto e reduce da tre sconfitte in rapida successione. Anche Udinese e Sampdoria sono a tiro di schioppo, e la sensazione è che, in un modo o nell'altro, tre meno pimpanti ci siano tutte. Il calendario non è esattamente una filastrocca per bambini, e se è vero che ancora offre cinque gettoni bonus con scontri diretti (Spezia, Udinese, Genoa, Salernitana e Venezia), è altrettanto vero che i sardi affronteranno questa cinquina con cinque trasferte. Ma dopo aver messo in saccoccia sei punti tra Bergamo e Torino, forse prendere l'aereo ora fa meno paura.
Non dovesse essere così, basterà tenersi la mano al decollo.