Non ha mai contato azzeccare lo spartito, quanto incastrare la nota dissonante: cambiare il ritmo per cambiare il risultato. Cambiare il risultato per cambiare una stagione.
Entra Ragatzu e il Cagliari va su di giri, mezza euforia e mezza anima sarda (per citare lo spot al luppolo) col figliol prodigo che fa il Farias, inteso nell’accezione più positiva del paragone, quella dello strappista più anarchico e dittatoriale dell’era Giulini. Zenga lo butta nella mischia (intuizione agevolata dalle cinque sostituzioni) e il 26 ripaga, sfruttando una difesa cucita attorno alle zompate in campo aperto di Mattiello, improvvisamente proiettata al gioco sullo stretto di Ragatzu. Un po’ come buttar giù un ghiacciolo dopo 72’ minuti di caffè bollenti.
Poi il graffio è del Cholito (ancora) e occhio, perché se questo ragazzo impara a segnare può diventare l’attaccante (con l’articolo determinativo) del campionato. Poi si potrà discutere sulle sue ambizioni, su quanto il suo calcio sia costruito ad immagine e somiglianza del papà e di quanto diventerà probabile una sua partenza verso Madrid. Ma il giorno in cui questo discorso sarà affrontato carte alla mano, significherà che Simeone avrà già impresso il suo marchio sul Cagliari e la sua storia recente.
Una grossa fetta della sua definitiva consacrazione – magari già in questo campionato – passerà dal suo rapporto con Joao Pedro, sin’ora idilliaco. Per tutto l’anno il Cholito ha messo a disposizione del 10 il suo sudore e la sua generosità , spartendo al 50 e 50 (non mezzo punto percentuale in meno) il merito della stagione surreale del brasiliano. Ieri Joao ha iniziato l’operazione di sdebitamento: trovate un altro brasiliano, in lotta per il podio della classifica marcatori, che rimette in mezzo quel pallone anziché spararlo in porta con la bava alla bocca. Son dettagli da tre punti, quelli che forse cambiano poco sulla corsa europea (il Milan sembra oggettivamente più spedito) ma servono a riportare tutti sulla breccia. Non dimentichiamo che il tour de force che attende le 20 regine di A non ha nulla a che vedere col calcio che abbiamo conosciuto, e che in questa dozzina di gare rimanenti potrà succedere davvero di tutto. Ci saranno momenti in cui regnerà il caos, altri di calma piatta, momenti in cui Cerri andrà vicino al gol dell’ex e altri in cui a Cagliari si rimpiangerà Deiola.
Perché arriverà anche questo, eccome se arriverà .