I rossoblù concludono la serie di amichevoli con quattro sberle dal Celta Vigo. D'accordo, la squadra risente tanto della durissima preparazione atletica voluta da mister Zeman, ma regna l'incertezza: quanto vale questo Cagliari? La retroguardia appare come un'armata Brancaleone: errori decisamente banali, si son visti tanti giochi di gambe e uso dei piedi, ma questa è la difesa e tutti i tifosi, ne siamo certi, scambierebbero volentieri una finezza in disimpegno per un bel tackle, per una puntuale copertura o per una precisa diagonale. Soprattutto nelle palle inattive ci sono state sbavature evidenti, come in occasione del gol dello 0-2 ieri sera.
A Vigo il centrocampo, che nelle scorse uscite era risultato accettabile, è sembrato confusionario, probabilmente anche per colpa dell'assenza di capitan Conti. Donsah ha mostrato grandi doti, ma è chiaro che per centrare buoni obiettivi una squadra non può affidarsi ad un classe 1996. In attacco è in buona forma Cossu, così come è piaciuto molto Farias, Longo spaesato.
Ibarbo ha calpestato il terreno di gioco per poco tempo, pertanto ogni discorso relativo al colombiano è rimandato. Già fra una settimana ci sarà il primo impegno ufficiale, per il match degli ottavi di finale di Coppa Italia. Niente più esperimenti, niente più alibi del lavoro massacrante, niente più girandole di cambi: ora si fa sul serio. Adesso la squadra di ZZ è chiamata a mostrare il calcio champagne che, da sempre, contraddistingue la filosofia di gioco del tecnico.
Occorre subire di meno o quantomeno, se davvero vale la legge Zemaniana che conta solo segnare un gol più dell'avversario, buttarla dentro più spesso. Perché delle goleade in stile boemo non c'è traccia fino ad ora, se non in occasione di Rappresentativa Sappada e compagnia. La nuova stagione è alle porte, ora il Cagliari deve partire, raccogliere i frutti di quanto seminato. Per ora tre amichevoli, contro Apollon Limassol, Getafe e Celta Vigo: 8 gol subiti. Benvenuti a Zemanlandia?