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Cagliari, la copia carbone al limite della decenza

L'analisi del match contro l'Inter

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Minimo sforzo, ma col minimo risultato, of course. Il Cagliari giochicchia contro l'Inter, esattamente come l'anno scorso. Ed esattamente come l'anno scorso i nerazzurri passano in surplace, concedendo la siesta ad Icardi e Perisic e la passerella d'onore alle seconde linee.

I rossoblù fanno davvero poco per rendere amaro il boccone a Spalletti, con un atteggiamento che, al 30 settembre, è al limite della decenza. Timidissimi i tentativi di impensierire Handanovic, tanto che non riuscendo a far paura coi piedi ad un certi punto l'hanno fatto con le mani, venendo stoppati prontamente dalle telecamere di sicurezza del VAR.

Nel poco rossoblù sbiadito, da segnalare l'inquietante scomparsa nel nulla di Pavoletti. Le cose son due: o la lombalgia ancora lo blocca, e allora non si capisce perché continui ad essere sempre in campo, o è guarito e sta bene, e allora non si spiega perché non sia mai effettivamente in campo. Il problema grosso è che questa squadra sta sviluppando una preoccupante Pavo-dipendenza, che la rende totalmente sterile in caso di scarsa vena del numero 30. E in questo momento la vena è scarsissima: occorre superare al più presto la Pavomania, ancor prima di recuperare il vero bomber, o si rischiano grossi shock in caso di crisi d'astinenza prolungata.

Anche perché al suo fianco non si contribuisce, perché andando verso la seconda stella a destra, e poi dritti sino al mattino, ci si imbatte in Sau e Farias, la seconda punta che non c'è. Inutile negarlo, i due piccoletti rossoblù sono nel tunnel, e anche per il loro più grande estimatore è difficile trovare la luce alla fine. Non c'è traccia dei loro fratelli, quelli veri insomma. E se Farias qualcosina l'ha mostrata nel turno infrasettimanale, Sau continua ad essere il ricordo del funambolo che aveva fatto impazzire l'isola. Ma vi ricordate quel centravanti della Juve Stabia? Qualcuno già fatica, e forse anche lui non ce l'ha troppo impresso nella testa. Non esagero se dico che col primo Sau al Cagliari o col Farias del dicembre 2016 (vedi sfida al Sassuolo) oggi i sardi sarebbero agilmente nella parte sinistra della classifica.

Purtroppo il tempo scorre, le stagioni passano e ripensare al passato è inutile, oltre che controproducente. Piuttosto i sardi farebbero meglio a focalizzarsi sul futuro, perché se proprio si vuole accettare l'idea di saltare a piè pari la sfida con l'Inter tanto vale farlo con una logica. Alla prossima il Cagliari riceverà il Bologna a domicilio, in una gara che non può essere da punticino: gli uomini di Maran son nettamente superiori a quelli di Inzaghi, il digiuno di Pavoletti non potrà durare in eterno e, per quanto riguarda Sau e Farias, nessuna notte è tanto lunga da impedire al sole di risorgere.

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