Sarà nostalgia, sarà solo l'inerzia di un'imprevedibile ed imprevista difficoltà ad archiviare la stagione passata, eppure ieri sera il Cagliari ha riavvolto il nastro. Ha pescato l'impolverata videocassetta dell'ultimo campionato e ha concesso 90' di replay.
Così è andata in scena una gara di Lopeziana memoria, solo a tratti mascherata da tratti fenotipicamente Maraniani. Il possesso palla rossoblù era tanta roba solo a parole, perché decisamente sterile e improduttivo: troppi errori tecnici, con numerosi appoggi sbagliati e palle lanciate con più speranze che logiche. Quando poi l'inconsistenza offensiva incrocia la fragilità difensiva, ecco che si genera la frana.
Nell'Italia senza banda larga frustrata dal lag di Dazn, il Cagliari si presenta al Castellani a bande larghissime, i difensori rossoblù diventano trasparenti e si trasformano in una vetrina per Miha Zajc, un coltello d'oro affetta-burro, quest'ultimo rigorosamente sardo. Il fantasista sloveno squarcia la retroguardia isolana con una facilità disarmante, si prende la copertina e inventa, prima per Krunic e poi per Caputo.
Il fatto che il miglior attore protagonista sia il trequartista fa capire come i sardi abbiano concesso troppo tra le linee, con i reparti decisamente più scollati rispetto all'uscita casalinga col Palermo. In particolare fatica a trovarsi l'anello di congiunzione tra difesa e centrocampo, che può far sorgere qualche dubbio sulla compatibilità di un trio come quello composto da Castro, Barella e Ionita. I tre danno tanto in fase di creazione del gioco, con tantissima qualità e ottimi numeri a disposizione. La domanda che occorre porsi è se questo 4-1-3-2 (perché di fatto questo è) sia sostenibile per i sardi, che in cabina di regia utilizzano un "raffinato" come Cigarini. Sarebbe tutt'altro discorso se lì, a far da diga, ci fosse un medianaccio di 190 cm forte fisicamente e prevalentemente difensivo. In quel caso le ambiziosi pareti rossoblù avrebbero un muro portante a cui aggrapparsi: forse Cigarini è un po' troppo, e la solfa non cambia con Bradaric.
Sono nodi che Maran dovrà sciogliere al più presto, perché il primo scontro diretto è già andato, e i punti di agosto contano esattamente come quelli di aprile e maggio. Il prossimo weekend l'esordio in casa, arriva il Sassuolo e il Cagliari sarà atteso all'esame Boateng. Per dimenticare Zajc, per dimenticare l'Empoli. E ripartire.