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Cagliari, anima fragile e stile vintage: da una gara di fine stagione alla carneficina

L'analisi del match contro il Torino

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Anima fragile. Troppo fragile. Il Cagliari regge l’onda d’urto di un Torino sonnacchioso per sessanta lunghissimi minuti, in cui gli sbadigli sembrano avere la meglio pure sulle modeste variazioni dell’elettrocardiogramma registrate col palo di Padoin e con poca altra roba. Ai granata bastano 26’ di onnipotenza calcistica di Adem Ljajic per ammazzare una tipica blanda gara da fine stagione e trasformarla in una carneficina. Quattro gol in meno di mezz’ora, rossoblù triturati in un amen dal piede destro del ragazzo con la dieci e la netta sensazione che per far male a questo Cagliari basti davvero troppo poco.

Quattro come le sconfitte consecutive del Torino prima della sfida coi sardi, che in occasione del turno pasquale tornano alle vecchie passioni e resuscitano i piemontesi, scatenano la rinascita del talento serbo e risvegliano pure le paure e i malumori che li avevano accompagnati nei giorni precedenti al sacco di Benevento.

La concorrenza tende la mano agli isolani, e nei bassifondi della classifica tirano il freno un po’ tutti, cosicché the black hole resta a cinque punti, il minimo indispensabile per poggiare la testa sul cuscino senza sentirlo rigido e ruvido. Di certo servirà dimenticare in fretta questo poker. Il tempo delle batoste 2016-17 sembrava ormai fuori tendenza, ma si sa, la moda è ciclica ed ecco che nelle ultime settimane si sta riaffermando prepotentemente, con nove gol incassati tra la visita granata e quella partenopea.

Ora è tempo di accantonare definitivamente questo stile vintage e rituffarsi nel futuro, un futuro che oggi sembra sorridere ai sardi: sono ben otto i nati dopo il ’93 mandati in campo da mister Lopez ieri pomeriggio, segno che la società stia lavorando nel verso giusto in questo settore, tra futuri campioni come Barella, Han e Romagna ma anche prossimi ottimi mestieranti come Ceter e Faragò.

Il domani più imminente però si chiama salvezza, e in particolare Genova. Una sfida che avrà un sapore amaro, certo, ma che per entrambe le squadre potrebbe valere un’ipoteca.

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