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Cagliari, il vento che cambia: mani sul fuoco

L'analisi del match contro la Sampdoria

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Il Cagliari s'è desto. Dopo quarantacinque giri d'orologio da dormiveglia i rossoblù hanno capito che forse era il caso di sollevare la testa dal cuscino e cominciare a giocare. Sono bastati cinque minuti da leoni per riscattare quella che sarebbe potuta essere l'ennesima tavolozza incolore nell'era Lopez, quella che sinora si sta rivelando più un manierismo rastelliano che un rinascimento come da attese.

Una grossa mano l'ha data il cambio di vento registrato a inizio secondo tempo. Dopo una prima frazione in cui il Cagliari era sceso in campo con al seguito gatto nero e specchio rotto la fortuna ha cominciato a girare: in 40' minuti, complici vento ed una temperatura non esattamente tropicale, tre infortuni muscolari, con i sardi che sono andati negli spogliatoi sotto di due gol e con tutte e tre le sostituzioni spese. Intelligente in questo senso la scelta di Lopez di utilizzare il terzo cambio per inserire Farias, che con la sua rapidità ha rotto le scatole non poco alla difesa blucerchiata.

La sensazione che il gattaccio avesse cambiato maglia la si è avvertita sin da subito, quando Viviano si è ricordato che a Cagliari i doni li portano Babbo Natale, la befana e lui: via alla sfida di palla avvelenata, Farias colpito in pieno e palla dentro. La schedina meglio giocarla altrove.

L'episodio ha gasato i sardi che sono cresciuti, sono saliti, persino Van der Wiel ha iniziato ad azzeccare le giocate e i cross (e queste sì che son notizie) e Pavoletti ha servito al tavolo blucerchiato la specialità della casa: l'incornata. Il pareggio ha rischiato di far crollare le certezze della Sampdoria, che per qualche minuto ha scricchiolato alle corde. Purtroppo il Cagliari aveva finito la benzina per sfruttare lo stordimento dei liguri, che hanno retto nel momento clou per poi reagire e tentare di risistemare la situazione.

Alla fine il pareggio è il risultato più giusto, i sardi hanno dimostrato di saper anche sollevarsi dalle sabbie mobili e di poter strappare punti anche a squadre che vantano organici così forti.

L'anno scorso questa partita sarebbe finita 0-5. Mano sul fuoco.

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