Dopo un periodo passato a farsi prendere per il colletto da qualsiasi bulletto di quartiere, il Cagliari aveva gonfiato il petto, mostrato che sotto la maglia c'erano due spalle belle larghe e non si era fatto fregare la merenda per l'ennesima volta: 2-1 all'Udinese e paure spazzate via. Ora i rossoblù dovevano solo allungare il passo, decidere se fossero in grado di andare oltre o di accontentarsi del consuetudinario. Dovevano, insomma, dimostrare di poterne vincere due di fila.
Alla fine ha vinto il no (in tutti i sensi). Ed è un peccato perché gli exit poll del rettangolo verde facevano presagire un sì deciso. Il gol di Borriello la prima scheda aperta, in risposta ad ogni critica e ad ogni incertezza sulla sua condizione: Marco c'è, eccome se c'è, e chi non ci crede lo chieda a Fornasier e Bizzarri.
Dunque rossoblù in vantaggio e partita, apparentemente, in discesa. Già , apparentemente. Perché nel Cagliari gioca Di Gennaro, che quando è in vena regala verticalizzazioni in versi e tocchi di palla in metrica, ma quando non è in giornata farebbe perder la pazienza anche a Papa Francesco. Così ieri pomeriggio proprio non voleva saperne di fare il Di Gennaro versione premium, ha preso il pallone sotto braccio e se l'è portato via: non gioco più. Però non giocate più nemmeno voi.
La banda di Oddo ha mangiato la foglia, ha capito che il pitbull era legato e ne ha approfittato per rubargli l'osso. I tre punti, se preferite.
In superiorità numerica è andato in scena il monologo Pescarese, il Cagliari ha provato a resistere coi denti ma senza mai rendersi effettivamente pericoloso e alla fine, gira che ti rigira il golletto è arrivato. Palla da sinistra, Mannequin challenge della difesa e Caprari solo soletto sul secondo palo gela i sardi con un beffardo tocco.
Rossoblù che tornano a casa con un solo punto in saccoccia. Certo, se non esistessero i minuti di recupero sarebbero stati tre, ma si dice anche che se mia nonna avesse le ruote sarebbe una carriola, quindi tant'è.
Del resto, se consideriamo che per quasi sessanta minuti i sardi hanno giocato in dieci ed in trasferta il pareggio può pure esser tanta roba, il problema è che a calcio si gioca in undici contro undici. O almeno si dovrebbe.