Lunga ed interessante intervista quella rilasciata da Mister Zeman a Calcio 2000. Il tecnico boemo a 360° affronta temi sul calcio ma anche più in generale su di lui, il suo stare in Sardegna, il cibo, la vita sull’isola, il suo Cagliari.
Perché Cagliari:
“Un allenatore penso che speri sempre di poter lavorare. Visto che è scaduto il 30 giugno il contratto con la Roma, ci sono state delle squadre che mi hanno fatto un’offerta. Ho scelto Cagliari perché è cambiata la proprietà e si è parlato di un progetto e a me piace costruire. Sono venuto qui perché mi ha convinto il progetto e le ambizioni del presidente Giulini”.
Difficoltà:
“Sul piano dell’impegno non mi posso lamentare dei ragazzi, perché si sono tutti messi a disposizione e finora hanno cercato di fare il possibile. Poi magari durante alcune partite non sempre si riesce a giocare con la mentalità che chiedo io, penso più per abitudine, perché cambiare tipo di gioco è sempre difficile per uno che l’ha fatto per tanti anni in modo diverso”.
Gli obbiettivi di questa stagione:
"lo penso che ci sia tanto lavoro da fare, ma che possiamo toglierci delle soddisfazioni durante la stagione. Noi dovremmo fare del nostro meglio con tutti gli avversari, poi i conti si faranno alla fine.
L'obiettivo, come ha spiegato il presidente Glutini, è una crescita graduale della squadra nel giro di alcuni anni. I ragazzi stanno lavorando bene e i risultati arriveranno".
Il rapporto con la Sardegna:
"Mi piace l'isola. Sono arrivato in Italia nel 1969, e nella mia carriera sono stato anche a Palermo, altra città di mare. A me piacciono il mare e il sole. A parte il fatto che gran parte della Sardegna fa il tifo per la squadra, mi piace proprio il fatto di essere isolati e di poter lavorare in tranquillità. Penso che sia la cosa più importante, poi magari arrivano le voci destabilizzanti dal continente, ma noi qua ridiamo...".
Il rapporto con i tifosi:
"Mi hanno accolto benissimo, il rapporto è ottimo e spero che riusciremo a ripagarli della fiducia che hanno messo su di me, sul presidente e sulla squadra".
La lingua sarda e la casa in città:
"Finora non ho imparato nessuna parola di sardo, anche perché non lo sento... Per gli slogan mi ci vuole il traduttore... Purtroppo ho vissuto sempre qua nel centro sportivo, e qua il sardo si parla poco. Ora ho preso casa e vedremo...".
La cucina sarda:
"A parte il pesce, che ci dev'essere sempre, a me il maialetto non mi dispiace proprio...".
Gigi Riva:
"Ancora non ci siamo visti. Sono andato al suo ristorante, ma stranamente non c'era... Ci sarà sicuramente occasione in futuro".