Mister Zeman è sempre più al centro delle attenzioni mediatiche: non poteva che essere così, prima per il suo ritorno in una panchina di serie A, figuriamoci dopo aver affondato a San Siro, l’Inter per 4-1. Parla anche attraverso un’intervista rilasciata da La Gazzetta dello Sport.
Il suo calcio è più razionale?
"Nulla è cambiato. E poi che c’entra la razionalità? - comincia Zeman -. Questo Cagliari è mio sin da quando ho cominciato ad allenarlo, a luglio. Occorre tempo per trasmettere le mie idee e soprattutto per dare corso al progetto sul quale stiamo lavorando. A Milano ho visto il gioco che mi piacerebbe ammirare sempre".
A Milano il Cagliari è risultato equilibri tao in campo, è cambiato qualcosa nel suo calcio?
"Non scherziamo. I concetti del mio calcio sono sempre gli stessi. Al limite, con il tempo cerco di modificare qualcosa nelle esercitazioni e nei metodi di allenamento, per migliorare certi aspetti oppure per mantenere determinati livelli" .
È un Cagliari dallo spirito zemaniano?
"Ancora! Visto che da più parti insistete, voglio spiegare meglio la crescita che mi aspetto dalla squadra. Per certi versi, sembra una creatura lontana dalle mie idee. Ma solo perché ho preso in mano un Cagliari che era abituato a difendersi per evitare di essere infilato dalle ripartenze avversarie".