Eusebio Di Francesco, mister del Cagliari, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di "Il Cagliari in Diretta", in onda su Videolina, dove ha parlato della stagione in corso e del mercato appena concluso con i rossoblu che questa domenica saranno impegnati in casa del Torino.
Ecco le dichiarazioni del tecnico dei sardi:
"Arrabbiato perché non sono arrivati determinati giocatori? No, al momento sono molto concentrato sulla rosa che ho a disposizione. A essere sinceri è mancato qualche giocatore che doveva venire, Nainggolan su tutti. Adesso però bisogna guardare avanti con ottimismo e lavorare con tanti giocatori. Questa rosa extra-large da una parte ti aiuta ma dall'altra ti crea qualche difficoltà .
Nazionali assenti? È stato postivo lavorare con pochi, ho avvicinato alcuni giocatori come Bradaric e Ceppitelli, hanno assimilato diversi concetti. Ho detto ai ragazzi che ognuno di loro mi deve mettere in difficoltà nelle scelte, allenandosi bene e dando il massimo.
Non è questione di Cagliari B o C, ma è fondamentale dare la stessa opportunità a tutti. Poi è normale che noi allenatori abbiamo in testa una squadra ideale.
Calcio nell'era Covid? Ho chiesto di fare la conferenza pre gara faccia a faccia per conoscere meglio l'ambiente. Il calcio è cambiato tantissimo, sono andato via dalla Samp per tanti motivi e sono piombato in un calcio totalmente differente, pieno di difficoltà . Non è facile per iniziare a lavorare con una squadra, i tempi si sono dilatati e questo crea difficoltà per chi è arrivato da poco.
Condizionamento per il Coronavirus? Ci si pensa, ma ce ne siamo fatti una ragione. Bisogna essere più attenti a tante situazioni come tutte le persone normali. In campo però non condiziona e neanche quando ci si allena.
Come mi trovo a Cagliari? Ho trovato una città splendida sotto tutti i punti di vista. Amo il mare, mi piace sentire la brezza marina, io sono di Pescara, che sta sul mare, e in questo senso mi sono un po' ritrovato a casa. Questa realtà è entrata subito nella nostra vita quotidiana.
Joao Pedro esterno sinistro o più al centro? L'ho messo dietro l' attaccante per metterlo più a suo agio. Ho lavorato sia sul 4-3-3 che sul 4-2-3-1, ma ultimamente più su quest'ultimo modulo. In certi momenti Joao diventa una seconda punta e in altri un rifinitore, visto che può essere decisivo sia in zona gol che negli assist.
In questo momento è difficile vedere Joao Simeone e Pavoletti insieme, bisogna cercare un equilibrio, poi magari più avanti si potrà vedere un Cagliari così offensivo. Pavoletti si sta allenando con grande impegno, ma viene da quasi un anno di inattività . In alcuni momenti ha una gamba diversa dal giorno di prima, deve ritrovare l'equilibrio. Se può giocare dal primo minuto? Ni.
Ounas? Giocatore con caratteristiche uniche, molto bravo nel dribbling e può aumentare la qualità tecnica della squadra che aveva qualche carenza prima del suo arrivo. Deve ritrovare la condizione, sta migliorando, ha doti importanti.
Luvumbo? Ha 18 anni, è stato catapultato in un campionato totalmente differente, parla solo portoghese, in più non l'ho ancora potuto convocare, stiamo valutando se convocarlo contro il Torino. Ha qualità , ha i colpi, è abituato a giocare più da solo che per gli altri e adesso bisogna aiutarlo sotto questo aspetto.
Sardegna Arena? Un peccato non vedere lo stadio pieno, ho sempre avuto l'idea che sia un campo difficilissimo, poteva essere un'arma in più per noi. Mi manca non vedere i tifosi allo stadio. Dei cagliaritani ho notato che prima ti studiano e poi ti lasciano entrare nel loro mondo.
Torino? Mi auguro di vincere, l'ultima gara che ho vinto è stato proprio contro il Torino".