“Sei mesi per il progetto definitivo, altri sei per l’ok della conferenza dei servizi, tre mesi per arrivare al bando e altrettanti per consegnare l’opera a chi vincerà la gara europea. Da oggi, quindici mesi e si parte con i lavori“. Così - ai microfoni de Il Corriere dello Sport - Stefano Signorelli (membro Cda del Cagliari Calcio, responsabile infrastrutture del club rossoblù e quindi anche del nuovo stadio), in merito al progetto del nuovo impianto.
Un catino
"Il nostro stadio - spiega - sarà un catino, proteso verso il campo di gioco, moderno, comodo, visibilità ottimale. Assistere a una partita del Cagliari nel nostro stadio, sarà ogni volta un’esperienza unica. Trasparirà fortemente la sardità dell’impianto e di chi lo frequenta, per incutere timore reverenziale negli avversari: gli stadi moderni devono avere un impatto emotivo a vantaggio di chi gioca in casa“.
L'idea
"Inizialmente abbiamo immaginato un impianto da 21mila posti, ma abbiamo capito presto che dovevano essere di più e l’ipotesi europei in Italia nel 2028 ci ha convinti. Sicché ai primi sì delle autorità comunali e regionali, con le relative dichiarazioni di pubblico interesse, ne abbiamo dovuto aggiungere una seconda una volta aggiornato il progetto a 25mila posti estendibili a 30mila".