Gianfranco Zola, ex giocatore dal curriculum illustre e vecchia gloria del Cagliari (di cui è stato anche allenatore), ha rilasciato un'intervista a il Corriere dello Sport, dove ha parlato delle conseguenze del Coronavirus sul mondo del calcio e non solo, e su come si può provare a ripartire.
Ecco le sue dichiarazioni:
"Conseguenze del virus? Un senso di profonda preoccupazione per gli effetti capaci di incidere sul sistema economico del Paese e più in generale del Mondo. Il rischio di un collasso.
L’incertezza, perché non sappiamo cosa succederà, come diventeremo, e la paura, in questo caso sì, delle difficoltà a cui la gente sarà costretta.
Lo sport può dare una mano? Per quel che può, essendo minato nel corpo e nelle finanze. E come terapia iniziale, ben venga il ritorno del calcio, che può fungere da terapia, perché fa bene all’umore.
A modo suo, sistemare un partita al centro delle giornate, ha un valore non solo simbolico di rinascita: sarebbe un segnale di avvicinamento alla normalità.
Ripresa Serie A? Ci vogliono piani alternativi nella eventualità di casi di contagio o persino nella ipotesi di ricadute. Ho provato a pensare cosa farei io se dovessi avere il potere decisionale, e mi è venuto mal di testa.
Però quando si presenta una situazione eccezionale, come quella che stiamo vivendo, bisogna regolarsi con strumenti e risposte egualmente eccezionali ed immediate che soprattutto il calcio può fornire.
Il football può offrire distrazione e accendere il fuoco d’una passione che in questi ultimi tre mesi di tragedie e paure si è sopita".