Mario Passetti, DG del Cagliari, ha rilasciato un'intervista a Tuttomercatoweb nella quale ha parlato degli scenari futuri dell'industria Calcio e del club rossoblù.
Ecco le sue parole:
"Tutto fermo? Dal 1 marzo abbiamo dovuto interrompere le attività . Dal 9 marzo si è interrotto tutto, il Cagliari si è come fermato in ogni suo settore. Di fatto la cassa integrazione è stata attivata per tutelare la società . E' uno strumento doloroso ma abbiamo tutelato il club per i mesi che verranno. E non posso far altro che ringraziare tutti i nostri dipendenti, col cuore.
Cassa intergrazione per i giocatori di Serie A? Al netto di nozioni giuslavoristiche, il rapporto dei calciatori è diverso. Coi calciatori si tratta di fare un accordo e su questo la Lega di Serie A ha dato un messaggio unitario in un momento difficile, basato su un principio chiaro: laddove le prestazioni non siano eseguite non c’è il diritto alla corresponsione del relativo emolumento. Ogni società lavorerà come può e crede ma il principio per cui ognuno debba fare la propria parte non è messo in discussione da nessuno e questo è molto importante. Mi auguro si passi presto dalle parole ai fatti e si trovi subito un accordo di buon senso, anche per rispetto di chi ha già iniziato a subire gli effetti di questa crisi.
Progetto stadio? Il nostro progetto stadio è avviato. Eravamo all'inizio della progettazione definitiva: con Regione e Comune stavamo ragionando sull'opportunità di non realizzare aree destinate a spazi commerciali ma ad altri scopi. Dato che noi avremo una concessione di 50 anni, ma non la proprietà dello stadio (c’è una grande differenza), il motivo di realizzare gli spazi commerciali era solamente quello di trovare i fondi per costruire lo stadio stesso. Se questo introito fosse coperto dalla pubblica amministrazione si potrebbe realizzare in quelle aree qualcosa di più utile alla comunità cosi da non danneggiare il tessuto commerciale locale già ampiamente colpito da questa drammatica crisi. Adesso il pensiero diventerà una certezza: speriamo di reperire i fondi per costruire, è un progetto al quale lavoriamo da cinque anni.
Cambierà tutto? Quel che accade oggi porterà a un cambiamento drastico sugli equilibri fragili del calcio. Serviranno di nuovi: è difficile pensare che i ricavi da ticketing siano equiparabili a due mesi fa. Torneranno ma quando potremo assistere a una partita tutti assieme?
Che mercato sarà ? Sarà un mercato anche con colpi, sarà inevitabile, ma la rotazione dei giocatori sarà più bassa. I valori in gioco saranno minori, ci saranno più scambi. Stiamo già pensando anche a questo: fortunatamente abbiamo diversi giocatori interessanti anche in prestito come Vicario, Despodov. Vedremo cosa accadrà coi riscatti di Deiola e Romagna, così come valuteremo Caligara e Ceter che in B hanno dato risposte positive. E' evidente che dovremo valorizzare questi prestiti con attenzione.
La Primavera? Abbiamo un gruppo in Primavera valido, che stava facendo miracoli. Avere Conti e Agostini nello staff è un valore aggiunto, Canzi in panchina ha fatto grandi cose cosi come il responsabile Carta su tutto il settore giovanile. Da Gagliano a Marigosu fino a Ladinetti, Ciocci, Carboni e Boccia hanno dimostrato di essere giocatori importanti. Il bacino è importante.
Meno denaro? Credo che sarà (il mercato n.d.r.) molto guidato dagli scambi. E' un sistema, devi interfacciarti con gli altri. Il sistema a questo porterà . Poi noi, come sempre fatto, ci basiamo su esigenze tecniche piuttosto che su budget aleatori.
Dove interverremo? Capiremo intanto se sarà necessario intervenire in difesa, poi le forme con cui lo faremo dipenderà anche dalle situazioni che si creeranno.
Nainggolan? E' tutto difficile. E' dura tenere un top come Nainggolan. Dopo questa crisi lo è ancora di più, c'è poco da nascondersi. Poi nella volontà delle parti, se ci fossero i presupposti si lavorerà per restare insieme. Ma come puoi dirlo oggi?".