Il presidente dell'Assoallenatori, Renzo Ulivieri, ha parlato ai microfoni di Radio Radio del momento del calcio italiano e della stagione che potrebbe ricominciare.
Ecco le sue parole, così come riportate da TMW:
"Speriamo di tornare al più presto sul campo, c'è tanta voglia. Il presidente della Fifa Infantino frena? Mi sembra che il suo sia stato un discorso molto responsabile, fatto anche da tutti noi. Ricominceremo quando saremo chiamati per farlo, perché noi l'evolversi della situazione non lo conosciamo, anche dal punto di vista sociale. Se ci dovesse essere chiesto di riprendere a giocare perché la gente ha bisogno di distrarsi con qualche partita, è un sacrificio che vorremmo fare. Però se ci verrà chiesto.
Che calcio sarà a porte chiuse? Potrebbe sembrare un po' più ovattato - risponde Ulivieri - ma sono convinto che non sarà così. E' chiaro che il pubblico è un qualcosa in più, ma per un periodo breve si ingegneranno a trovare le giuste motivazioni senza l'aiuto del pubblico".
Il taglio degli stipendi? Ci si dimentica dei tanti che stanno in Serie C, e noi abbiamo cercato di tutelare le fasce più deboli. In questo momento credo sia un dovere, e in C abbiamo spinto per la cassa integrazione. Sul mondo dilettantistico il discorso è diverso, perché molti di coloro che lavorano in questo settore hanno un'altra occupazione. Per questi bisognerà trovare soluzioni che al momento non ci sono. Speriamo anche nell'aiuto del governo.
Taglio anche per i tecnici esonerati? Credo ci voglia una contrattazione individuale, comunque penso di sì.
Toni padronali? Quando ho parlato di toni padronali mi riferivo al comunicato della lega di A e non al presidente Lotito".