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Riva: "State a casa, prima la salute e poi il pallone"

"Non è il momento di fare i fenomeni"

La Redazione
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Luigi Riva, mito rossoblù e fondamentale artefice dello Scudetto targato Cagliari del 1970, ha rilasciato un'intervista ai microfoni di Repubblica nella quale ha lanciato un messaggio alla popolazione con la consueta schiettezza.

“Ragazzi, statevene a casa. Questo non è il momento per fare i fenomeni. Anche se tutto pare sotto controllo è saggio starsene buoni. Mi accontento di andare dal tinello al balcone».

Difficile fa comprendere la situazione? In Sardegna siamo meno esposti. Ma al Nord, specie dalle mie parti, in Lombardia, la situazione è ancora difficile. Le foto dei camion dell’Esercito con le bare dei morti rimarranno nei nostri cuori».

Lo stop dei campionati? I tanti calciatori contagiati in Serie A in avvio hanno fatto capire che si ha di fronte un virus che corre e può fregare chiunque. Prima la salute di tutti. Poi, con calma e pazienza, ripartiremo».

Mi aspettavo il rinvio dell'Europeo? Me l’auguravo. Ora pensiamo a guarire, nessuno può chiamarsi fuori. Mancini sta facendo un gran lavoro, ha un gruppo giovane che può solo migliorare. Ne coglierà i frutti l’anno prossimo.

Niente pallone? Sì. Adesso conta dimostrarci persone serie, civili e responsabili.

Il messaggio degli sportivi? Le rinunce e i sacrifici ci ripagheranno. La salute vale più di tutti gli eventi calcistici, dobbiamo stare a casa per venirne fuori in fretta e quanto prima. Altrimenti diventa un’angoscia".

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