Fabio Pisacane, difensore del Cagliari, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di Rai Sport nella quale parla a cuore aperto dell'emrgenza Coronavirus e della propria vita in quarantena.
Ecco le sue parole:
«Noi calciatori abbiamo dato immediatamente la nostra disponibilità ad andare incontro a questa esigenza che vede coinvolto tutto il sistema. Se il campionato finisce dovranno essere chiamate tutte le parti in causa, ognuno deve fare la sua parte. Negli ultimi giorni si è strumentalizzata troppo questa cosa, sembra che tutto vada bene se solo i calciatori rinunciano agli emolumenti. Come ho detto prima qualcosa faremo, abbiamo dato la nostra disponibilità, si troverà un accordo perché ognuno faccia la propria parte. Noi come Cagliari ci stiamo muovendo già da un po’ stiamo definendo le nostre cose, poi stiamo alla finestra e vediamo che succede.
Era un campionato bello e affascinante. Ci auguriamo tutti che per prima cosa si possa tornare alla normalità per la salute di tutti, poi, raggiunta la normalità e quando caleranno i decessi ed i contagi, allora sarebbe giusto riprendere il cammino che avevamo iniziato. La priorità è stare vicino alle persone che soffrono in solitudine, questo è il dramma più grande.
Se si dovesse riprendere sarebbe anomalo, però penso che abbiamo le persone in grado di rimetterci in condizione, in grado di gestire tante partite ravvicinate. Sarebbe una prova del nove, una cosa così penso non avrebbe precedenti.
La vita di un calciatore? Grossomodo si sta più in casa che fuori casa. Tranne il ritiro pre partita, un calciatore penso passi gran parte della giornata a casa. Quelle due ore ogni giorno aiutano a staccare la spina nel momento in cui si ha famiglia o, come me, fai il papà a tempo pieno. NOn cambia granché, ti toglie quelle due ore al giorno di totale libertà.
Il Cagliari ci ha dato gli strumenti per tenerci in allenamento a casa, io sono sempre ossessionato dalla paura di prendere qualche chilo. Ho paura di ingrassare, mi alleno di più di quando sono nel pieno della stagione.
Cosa mi manca? Quello che mi manca di più in questo momento è passeggiare con i miei figli, abbracciare i miei cari che sono a Napoli e non posso vederli. Per ultima cosa il campo con i compagni, ma solo in ordine cronologico.
Nel girone di andata abbiamo spinto tantissimo. Questa squadra non ha fatto tanti risultati positivi per caso, è nelle sue corde. La partita con il Lecce ha lasciato qualche strascico, quella con la Lazio è stata una brutta botta mentalmente. Resta il fatto che abbiamo fatto un grande girone di andata e in quello di ritorno abbiamo giocato solo 6 partite. Vogliamo tornare e disputare partite di alto livello.
Zenga? E’ un uomo che ha grande carisma, ha portato le sue idee e se il campionato ripartisse le metterebbe subito in campo. Ringraziamo mister Maran, con il quale abbiamo vissuto un anno e mezzo, ma adesso non vediamo l’ora di ripartire con Zenga".