Enrico Albertosi, leggendario ex portiere del Cagliari dello scudetto, ha parlato ai microfoni di Ita Sport Press della situazione creata dall'emergenza coronavirus, senza tralasciare alcuni succosi aneddoti sulla sua carriera.
Ecco le sue parole:
Ripartenza del campionato? Secondo me dovrebbero fermare tutto e non assegnare lo scudetto. Non è più un campionato regolare, anche se poi riprenderanno sicuramente a giocare. Se continueranno il campionato, non sarà normale. E poi ci sono le coppe da giocare. Non sappiamo ancora quale sarà il calendario. Credo che non si possa giocare fino a luglio e poi riprendere il campionato. Non è fattibile.
La stagione dello scudetto? È stato un anno incredibile. Nessuno avrebbe immaginato che potessimo vincere uno scudetto e invece dopo una grande cavalcata ce l’abbiamo fatta. Ricordiamoci che quel Cagliari ha dato i giocatori alla Nazionale del Mondiale. Giusto per spiegare quanto era forte quel gruppo. Abbiamo giocato un campionato del mondo eccezionale, concluso con un grande risultato.
Differenza tra i due titoli vinti a Milano ed in Sardegna? Sicuramente. Ho notato la differenza soprattutto per quanto riguarda la responsabilità. Essere nel Milan equivale a giocare per vincere il campionato. Nessuno chiedeva di fare lo stesso a Cagliari. In Sardegna abbiamo preso la consapevolezza di poter lottare per il vertice arrivando secondi l’anno prima dietro alla Fiorentina. Nel Milan, invece, si partiva sempre per vincere. E se non succedeva, le critiche erano piuttosto dure.
Mi piace l'evolozione del ruolo del portiere? Assolutamente sì. Io mi sarei trovato a nozze con questi cambiamenti. Già a quei tempi giocavo fuori dai pali e usavo spesso i piedi per anticipare nelle uscite gli avversari. Nelle partite d’allenamento giocavo in attacco. Avevo confidenza col pallone e mi piaceva stare fuori dai pali. A Cagliari non ce n’è stato bisogno per il tipo di gioco, mentre al Milan mi succedeva di giocare maggiormente alto. A volte prendevo i gol balordi, ma ho evitato tante situazioni complicate grazie al mio piazzamento. Nessuno ci faceva caso, ma giocando spesso fuori area, anticipavo continuamente l’avversario.
Il Cagliari di questa stagione? Il Cagliari è partito benissimo e ha fatto punti che gli sono serviti per rimanere in alto. Poi è arrivato il calo. Secondo me non è partito per andare in coppa. In caso di ripresa del campionato, però, non avrà problemi a salvarsi”.