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Serie A, Ekdal: "Ora non mi interessa il calcio, la gente sta morendo"

"Strade deserte, in Italia fanno le cose seriamente"

La Redazione
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Albin Ekdal, centrocampista della Sampdoria ed ex rossoblù, ha rilasciato un'intervista all'Expressen nella quale ha parlato dell'emergenza coronavirus in Italia.

Eco le sue parole, così come riportate da pianetamilan.it:

"Prendete tutti sul serio questa malattia, anche se avete i minimi sintomi. Finalmente io mi sento bene da diversi giorni. Sembra che il virus abbia lasciato il corpo e non lo sento. Il momento del tampone? Non è stato divertente sapere di essere positivo, tutt’altro: sono rimasto congelato, sconvolto davanti alla notizia, anche perché ne parlava tutto il mondo. Poi mi sono reso conto abbastanza rapidamente che si stava diffondendo rapidamente e che molte persone si erano infettate.

La malattia? Dal primo giorno, ci sono voluti dieci giorni prima che mi sentissi in salute. Ho vissuto alti e bassi, momenti di paura per la febbre e altri di tranquillità, ma poi ritornava. Per me sono stati i sintomi dell’influenza piuttosto classici. Un po ‘di febbre, mai troppo alta; un po’ di mal di testa, un po ‘di dolori articolari.

L'Italia? Apro la finestra e vedo una strada desolante. Non c’è nessuno fuori, chi passa indossa una mascherina: qui c’è grande paura, in Italia fanno le cose sul serio ed è giusto così. Invito tutti a farlo.

La Serie A? Non mi interessa nulla del calcio e della Serie A adesso! Bisogna pensare alle persone che devono guarire, a chi non deve perdere il lavoro, mica al calcio. L’economia sta andando all’inferno, la gente muore o perde il proprio posto al lavoro: il calcio non deve passarci neanche tra i pensieri, non è minimamente nella mia testa”

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