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Nainggolan: "Non vedo l'ora di tornare alla normalità"

"La noia fa da padrona"

La Redazione
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Radja Nainggolan è stato protagonista di un siparietto apparso sul profilo Instagram del canale VIer, in compagnia di Kat Kerkhofs, presentatrice belga e moglie di Dries Mertens, durante il quale ha parlato della vita in quarantena a causa del Coronavirus.

Ecco le sue parole, così come riportate da romanews.eu:

“La quarantena? Ogni tanto dobbiamo rispettare le regole. Ma io non vedo l’ora di riprendere le cose normali della vita. I giorni passano lentamente, a livello mentale è veramente difficile restare dentro casa. Rispetto al solito gioco alla Playstation online di notte con gli amici, poi qui facciamo spesso un barbecue e poi ci divertiamo con qualche gioco da tavolo. Ora non gioco più ai casinò, ma a volte ho lasciato lì dentro cifre grosse. Ventimila euro? Moltiplicalo per dieci volte. E in poche ore…

Come mi tengo in forma? Il Cagliari ci ha inviato l’attrezzatura per allenarci, come una cyclette che ho messo in terrazza. Ma la noia la fa da padrona.

Giocare alla Playstation fino a tarda notte? In questo momento non c’è molto da fare e in questo modo il giorno successivo passerà molto più velocemente. Preferisco essere in gruppo, mi manca quella sensazione di condivisione. Ma se dovessi scegliere un calciatore belga direi Fellaini. Con lui puoi divertirti parecchio e sentiresti anche delle storie folli. Adesso però non potrei visto che è stato contagiato dal virus.

La Nazionale belga? Ho apprezzato che Martinez sia venuto personalmente a dirmi che nel Belgio non avrei potuto avere lo stesso ruolo che avevo alla Roma, ma alla fine gli ho detto che le sue erano tutte scuse e che non riuscivo proprio a capire le sue motivazioni. Non mi è mai venuto in mente di tornare in Belgio a fina carriera, lì mi hanno dimenticato molto in fretta. Preferisco rimanere in Italia, ci sono stato per 15 anni e non sarebbe facile andarmene.

Cladia ed il coronavirus? Le persone che hanno altri problemi sono messi un po’ da parte perché il coronavirus ora è il grande problema e si parla solo di questo. Gli ospedali li evitiamo e le terapie vengono ritardate. Per questo speriamo che tutto questo finisca il prima possibile, visto che Claudia ha un sistema immunitario debole. Sono spaventato, perché quando esco per fare la spesa posso essere contagiato. Torno a casa e ho paura di fare altrettanto con lei, ma sto attentissimo e quindi credo che sia andato tutto bene. Lei ha già attraversato il periodo più difficile della terapia, ora è in una fase di conservazione. Solo il tempo dirà se il problema è stato finalmente risolto, ma le cose stanno andando nella giusta direzione.

Il calcio? Il calcio è sempre stato un hobby per me e sono stato in grado di farlo diventare il mio lavoro. Ma provo a vivere il più possibile come una persona normale. Le cose più importanti per me sono il raggiungimento dei miei obiettivi e l’educazione dei miei figli. A differenza di altri, non mi nascondo: ogni giorno può essere l’ultimo ed è per questo che voglio vivere al massimo. La Ferrari meglio della Lamborghini, tra Messi e Ronaldo scelgo Leo. E preferisco dare piuttosto che ricevere. Se preferisco giocare un anno a calcio e vincere la Champions oppure 15 anni senza vincere nulla? Dopo questa quarantena ti dico altri quindici anni di calcio, se non ci fosse stata avrei detto un anno con un trofeo“.

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