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Canzi: “Bravi a non mollare mai”

“La nostra forza è il gruppo”

La Redazione
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Max Canzi, allenatore del Cagliari Primavera, ha parlato del match vinto 1-0 contro il Torino ai microfoni del club rossoblù. 


Ecco le sue parole:

"Avevo detto ai ragazzi che ci sarebbe stato bisogno di calma e serenità, lavorando nel modo giusto sino alla fine, sono stati bravi a non mollare mai e a meritarsi altri tre punti. Il Torino è una squadra molto forte, sapevamo che avrebbero messo in campo grande compattezza e stava a noi trovare la soluzione giusta. Ce la siamo complicata un po' nel finale, dobbiamo crescere ancora sotto il profilo mentale per evitare certi comportamenti ingenui.

Play-off? Raggiunta la salvezza, che era l'obiettivo primario, dobbiamo focalizzarci sulla corsa alla post-season. Una volta messi al sicuro i playoff potremo pensare ad altro. Quando si lotta per salvarsi a volte può starci speculare sul risultato, in quei casi anche il pareggio può diventare importante per la classifica; se sei al vertice penso che la differenza tra vittoria e pareggio pesi molto di più, anche per questo ad un certo punto ho scelto un sistema di gioco più offensivo per sbloccare la partita, è andata bene.

La nostra forza? Ho sempre detto e ribadisco che il nostro fattore primario è il collettivo, anche oggi abbiamo cambiato qualcosa ma il risultato non cambia, chi entra dall'inizio o a partita in corsa non tradisce, penso alle prove odierne di Cossu e Michelotti solo per citarne due. Carboni ha fatto anche oggi una grande partita, non è una novità, è un ragazzo che ha enormi qualità tecniche, fisiche e soprattutto mentali, ce lo teniamo stretto e gli auguro di essere richiamato in Nazionale Under 19 come gli è già successo e come sta avvenendo per Marigosu. Mas, al di là del quarto gol stagionale (il primo in casa), ci sta aiutando tanto con il giusto approccio al lavoro, ha fisico e dinamismo e ci permette di avere più soluzioni là davanti. Gagliano nervoso? Nel finale di partite così concitate può capitare di perdere le staffe, io guardo sempre all'atteggiamento sul campo ma anche e soprattutto a quello che i miei ragazzi tengono fuori dal rettangolo verde, perché prima di essere allenatore ho un ruolo di educatore; con Luca ci siamo chiariti subito con grande tranquillità, è un ragazzo che ha una forte personalità e capisce i perché delle cose che gli dico".

 

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