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Silvestrone: "Nessuna bufala. Costruiremo lo stadio. Cellino? Sa cosa fa. I nomi? C'è chi li conosce"

Il manager di Ravenna a tutto campo

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Silvestrone, si può dire che la telenovela per la cessione del Cagliari è chiusa e Tommaso Giulini ha sorpassato gli americani da lei rappresentati?

«Sì, abbiamo fatto la nostra trattativa, ci abbiamo provato e continueremo a portare avanti una proposta per costruire lo stadio nuovo. Gli investitori che rappresento fanno stadi…».

Ma chi sono questi investitori americani? I nomi non sono mai usciti ma ora che tutto è finito può dirlo…

«Non posso, ci sono accordi di riservatezza. Si tratta di un fondo che investe soldi per conto di altri quindi preferiscono uscire allo scoperto solo quando le cose sono finite».

Però anche chi ha trattato con lei dice di non conoscere i nomi di chi sia dietro il fondo americano.

«Chi ha tratto con me invece sa quei nomi».

Qualcuno dubita che gli americani siano mai esistiti.

«Secondo lei una persona seria come Massimo Cellino si farebbe prendere in giro? È un personaggio istrionico ma sa cosa fa».

L’operazione le ha attirato molte critiche. Hanno detto che non è possibile lei possa rappresentare gli americani perché non sa l’inglese.

«Non sono il massimo conoscitore della lingua ma ci sono sempre i traduttori…».

Perché a qualcuno sembra tutta una bufala concordata tra lei e Cellino per far salire il prezzo?

«In effetti capisco che a un tifoso possa essere venuto questo dubbio, sarebbe un ragionamento che avrebbe senso».

Come spiega al tifoso che le cose non stanno così?

«Cellino è uno serio. E poi sono stato ricevuto dal sindaco di Cagliari. Sono andato in municipio sull’auto del Cagliari Calcio. Poi l’architetto Dan Meis ci ha messo la faccia. Purtroppo non rilascia interviste».

Ha parlato sulle pagine dell’Unione Sarda e non ha usato parole favorevoli nei suoi confronti.

«Dopo quell’articolo ho diffuso una email su autorizzazione di Meis che conteneva il suo vero pensiero e non quello riportato da quel quotidiano. Ma con l’Unione c’è uno scontro dovuto a questioni imprenditoriali collegate all’editore della testata. Verrà fuori tutto a suo tempo».
 

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