Il centrocampista del Cagliari, Lucas Castro, è stato intervistato in esclusiva dal mensile "Cuore Rossoblu", rivista ufficiale del Cagliari Calcio.
Ecco alcuni passaggi fondamentali delle sue dichiarazioni:
"L'infortunio? E' accaduto nel momento migliore del mio campionato. Nei giorni in cui ci eravamo riconosciuti come squadra, Nei giorni in cui io mi sono sentito al mio meglio. E' la cosa più folle che potesse accadere.
La dinamica del mio infortunio? Un incidente stupido: piantando un piede a terra mi sono fatto male da solo, come mi ha detto Maran, all'ultimo secondo dell'ultimo minuto di allenamento prima della partita.
Se ce la farò anche stavolta a ristabilirmi? Io sono un mezzo kamikaze. Io, se servisse a tagliare i tempi, vado anche a sbattere contro il muro. Ma devo tornare pesto in campo a giocare, altrimenti muoio.
Il grande salto dal Racing al Catania? Si, dove ho avuto una delle fortune più grandi della mia vita, incontrare Maran. Il giocatore che ero all'epoca, grazie a lui non esiste più. Il mister è stato il primo allenatore che mi ha visto in Italia. Non sapeva neanche il mio nome, non sapeva nulla di me, ma ha capito subito chi ero, cosa poteva aspettarsi da me.
La mia trasformazione nelle avventure al Chievo e al Cagliari con Maran? Ero stato preso come un esterno. Ma il mister ha immaginato per me tutto quello che potevo fare di più, e meglio.
La posizione in campo in cui mi trovo meglio? Mezz'ala destra. Fare il trequartista mi piace molto. Mi sento utile al gioco. Capace di fare la differenza.
I miei prossimi obiettivi? Mi piacerevve giocare in Europa con il Cagliari. Se questa ambizione è possibile? Questa squadra è molto più forte di quello che non dica la classifica".