Il difensore estone del Cagliari, Ragnar Klavan, è stato intervistato da Goal.com.
Ecco le sue dichiarazioni:
"La Serie A è certamente tra i migliori campionati d'Europa e del Mondo, su questo non avevo dubbi prima e ne ho ancora meno adesso che ho avuto l'opportunità di giocarci qualche partita. Non è solo per Cristiano Ronaldo, il cui arrivo ha dato ancor maggiore lustro, ma attaccanti come Icardi e Higuain, tanto per fare due nomi, non se ne vedono tanti in giro.
L'offerta del Cagliari? Sinceramente non avevo intenzione di lasciare Liverpool, avevo ricevuto diverse offerte da altre squadre europee, ma non era mia intenzione cambiare. Poi, però, appena è arrivata l'offerta del Cagliari, ho avuto pochi dubbi. Potermi misurare in un campionato importante come la Serie A, che è un po' l'università della tattica, era l'occasione che cercavo.
Sono cresciuto nell'età dell'oro del calcio italiano, quella in cui tutti i grandi campioni venivano in Italia a giocare, e da quando mi son messo in testa di diventare calciatore, ho sempre avuto un punto di riferimento: Paolo Maldini. Per me è stato l'esempio del difensore perfetto, guardavo le partite del Milan per rubargli tutti i segreti.
Ho parlato con Lucas Leiva e Momo Salah di questa opportunità , miei ex compagni al Liverpool, ed entrambi mi hanno descritto il vostro campionato come molto interessante e competitivo, e Cagliari come un'ottima piazza, con grande passione per il calcio. E devo dire che posso solo confermare. In più, qui si vive benissimo, lo stile di vita italiano è fantastico e si mangia anche benissimo (ride, ndr). Infortunio a parte, devo dire che questi primi mesi di esperienza sono stati meravigliosi.
Non affrontare direttamente Ronaldo? Dispiace perché è sempre bello misurarsi contro grandi campioni, ma a volte se non giocano è meglio (sorride, ndr). Comunque ho avuto modo di confrontarmi con Higuain, un altro grandissimo attaccante, e in quella occasione abbiamo avuto la controprova che contro questi grandi attaccanti non ti puoi distrarre un attimo, perché se concedi loro un metro in più ti puniscono. Così è stato con l'argentino e questo è l'errore che non dobbiamo ripetere con Ronaldo.
Tuttavia sarebbe anche sbagliato focalizzare tutta l'attenzione sul portoghese, perché la Juve ha talmente tanti campioni che rischi di bloccare il portoghese, ma concedere spazi agli altri. Credo che riusciremo a bloccare Ronaldo, e chiunque giocherà in attacco con lui, solo se riusciremo a giocare come squadra, un concetto che Maran ci ripete spesso.
Il Cagliari di Maran? A parte le difficoltà iniziali, inevitabili visto che l'allenatore era nuovo e come lui anche diversi giocatori, ora credo che il Cagliari sia davvero... squadra: giochiamo bene, riusciamo ad essere equilibrati, ad attaccare e difendere compatti. I risultati recenti confermano la nostra crescita. E questo è merito del mister, che insiste particolarmente su questo tema dell'equilibrio, della compattezza e di muoversi come squadra.
Non riesco ad immaginarmi da qui a dieci anni, a 33 anni sono troppo vecchio per sognare (ride, ndr), ho sempre pensato che a fine carriera sarei tornato a casa e avrei lavorato con i ragazzi del mio paese per aiutare a far crescere il movimento estone. Prima di smettere, però, mi piacerebbe tornare a giocare una competizione europea.
E credo che questo sia un obiettivo alla portata di una società ambiziosa come il Cagliari: sono convinto che questa squadra e questo ambiente abbiano le qualità per fare bene e che l'Europa League sia un obiettivo raggiungibile nel breve periodo. Magari non accadrà proprio quest'anno, ma quando succederà mi piacerebbe esserci".