Al termine della cerimonia di benedizione del cantiere e posa della prima pietra dello stadio provvisorio del Cagliari, il patron Giulini ha rilasciato le seguenti dichiarazioni:
"Questa è la tappa di un sogno e il miracolo si avvererà tra quattro mesi. Non era scontato rimanere a Cagliari e siamo riusciti ad accorciare i tempi burocratici inserendo il progetto dello stadio temporaneo in quello dello stadio. Ringraziamo tutti i lavoratori che lavoreranno giorno e notte per realizzare il sogno di giocare qui la prima del prossimo campionato. Di Cagliari si parla in tutta Europa perché ci sono tanti sardi nel mondo ma anche per le belle storie che abbiamo prodotto quest'anno come quella di Pisacane ma anche quella di Muntari, che condanniamo. Ora partirà il concorso di idee per il nome.
C'è tanto lavoro da fare e se finiremo ad agosto si dovrà riunire una commissione per avere l'agibilità . Ovviamente è un periodo di ferie e dovremo convincerli a fare turni extra. Rimane Rastelli? Oggi sono qua a parlare dello stadio e lui ha fatto un grande lavoro. A inizio stagione avevo chiesto ai ragazzi la salvezza entro il 30 aprile e l'anno fatto. Ora abbiamo gare importanti e dobbiamo onorare il campionato. A fine campionato ci riuniremo e organizzeremo il futuro.
Potremmo chiedere di giocare le prime due in trasferta, così la prima sarebbe dopo la pausa per le nazionali qui. Dovessimo giocare su campo neutro andremmo al Comunale di Torino. Sullo stadio definitivo inizieremo a lavorare quando terminerà la costruzione della Sardegna Arena. Tra tutte le procedure necessarie arriveremo a fine 2018 e purtroppo prima del 2019 è difficile inizino i lavori e il sogno centenario svanisce. Mi dispiace per muntari perché non è bello sentire dei tifosi che ti insultano. Lui sa, come sa il Pescara, che Cagliari non è razzista e che gli stessi tifosi intorno a quei pochi che lo hanno offeso li hanno condannati".