Cagliari-Juventus si avvicina. Bruno Alves non parte sconfitto:
"E’ una grandissima squadra, ma le gare partono 0-0 e se ci credi davvero, nothing is impossible" - si legge nelle pagine del Corriere dello Sport - "Certo la Juve in ogni ruolo ha ottimi giocatori, quasi tutti nazionali. Dovremo stare molto attenti ma possiamo lottare e possiamo provare a giocarcela. E’ possibile fare una buona partita ed è possibile vincere. Tutto è possibile ma solo se insieme crediamo in quello che facciamo perché solo in questo modo le difficoltà della partita passano in secondo piano. Non ci preoccupano le responsabilità ma una volta scesi in campo e vedendo lo stadio pieno penseremo solo a fare del nostro meglio per ottenere punti per il Cagliari. La stiamo vivendo molto serenamente e quando usciremo dal tunnel sentiremo solo le urla dei nostri tifosi".
Il suo arrivo a Cagliari
"Avevo chiuso la mia esperienza in Turchia perché il contratto con il Fenerbahce era arrivato alla fine e quando il presidente Giulini mi ha raccontato del progetto del Cagliari, mi ha conquistato. Sono qui per fare del mio meglio. Ho due anni di contratto e poi si vedrà . In ogni caso credo che la squadra possa ancora crescere. Ho conquistato i tifosi? Questo mi ha sorpreso perché non mi aspettavo una così grande manifestazione di affetto da parte dei nostri sostenitori. E’ una grande motivazione in più per me per fare sempre meglio. E’ una sensazione speciale sentire scandire il mio nome dagli spalti e forse loro si sono affezionati a me perché vedono che combatto sempre. Io penso sempre a fare del mio meglio per aiutare i compagni e sono felice che questa sia la risposta del pubblico".
Tanti gol subiti
"E’ stato difficile per me perché non ero abituato a subire tanti gol, ma l’aspetto che più conta è fare punti per salvare quanto prima la squadra. Tutto si può migliorare e ci stiamo lavorando, ma il primo obiettivo, a prescindere da come sono andate le cose in fase difensiva, è arrivare al nostro traguardo. Bilancio? E’ un campionato molto competitivo, le gare sono molto intense e l’aspetto tattico è fondamentale. L’esperienza qui non conta, devi ripartire da zero e adattarti perché qui ci si allena duramente e c’è una grande differenza rispetto al calcio che si applica nel resto del mondo. Nazionale? Bisogna sempre lavorare per non perdere il passo perché sarò fiero di vestire ancora quella maglia. So che devo spingere al massimo me stesso non solo per il Cagliari ma anche per il Portogallo. E vincere l’Europeo è stata una grandissima gioia".
Cristiano Ronaldo, un amico speciale
"E’ già stato qui in Sardegna in vacanza diverse volte e quando abbiamo parlato della proposta che mi aveva fatto il Cagliari, mi ha spinto ad accettare. Mi ha detto che il calcio italiano era molto bello e non ci ho messo molto a dargli retta".