Cragno: 6. Di questi tempi concludere una partita senza subire goal è un’assoluta rarità . Comunque attento quando viene chiamato in causa.
Balzano: 5,5. Ancora stordito dagli ultimi rovesci interni, parte male con De Ceglie che gli sfugge sotto il naso sfiorando il goal. Decisamente meglio nella ripresa, quando il compagno di corsia Farias si dirige negli spogliatoi. La sosta invernale dovrebbe permettergli di riposare e recuperare i suoi standard.
Ceppitelli: 6. Si riprende una maglia da titolare, facendo buona guardia su Palladino e Cassano che non sembrano attraversare il loro periodo di maggiore forma. Con un retropassaggio da paura rischia di rovinare tutto, ma in men che non si dica recupera sul pibe de Bari che non approfitta.
Rossettini: 6. In totale una buona prova, anche se certi falli al limite dell’aria possono e devono essere evitati. Un gigante sulle palle alte.
Avelar: 6. È sempre e comunque uno dei più volitivi, ma il suo apporto offensivo risulta una voce dal coro all’insegna dell’individualità e di un gioco poco corale. Attento e preciso nella fase difensiva.
Crisètig: 5,5. Per il momento sembrano parlare i fatti, il ragazzo patisce la presenza di Conti, ritrovandosi a svolgere un ruolo marginale (Dal 62’ Dessena: 5,5. Beccato sonoramente dal pubblico, prova a farsi rimpiangere dando nuova linfa al corsia di destra in sofferenza dopo l’ingresso del ghanese Acquah).
Conti: 5,5. Prova a svolgere con maggiore impegno rispetto al recente passato il ruolo assegnato da Zeman, ovvero quello di smistare celermente la palla. Per una volta ammonito ingiustamente.
Ekdal: 6,5. Di un'altra categoria rispetto ai compagni, riesce a svolgere senza problemi entrambe le fasi, senza riuscire quasi mai a trovare compagni che diano una mano.
Farias: 4,5. Impreciso, decisamente fuori dagli schemi e dai tempi della manovra offensiva. Cerca di rimediare svolgendo un’apprezzabile fase difensiva, ma al brasiliano è richiesto ben altro (Dal 68’ Joao Pedro: sv. Ha sui piedi l’occasione che potrebbe redimere l’ex Estoril agli occhi dei tifosi, ma tenta un preziosismo apprezzabile sole nell’intenzione).
Longo: 5. L’impegno è fuori discussione, come fuori discussione è il fatto che non riceve palloni giocabili. (Dal 68’ Caio Rangel: sv. Una ventina di minuti utili per fare esperienza e poco più).
Cossu: 6. Per l’ennesima volta il migliore in termini di voglia, ma come al solito nervoso ed antipatico quando rimprovera eccessivamente i compagni, dato che anche lui non è esente dal commettere errori. Dai suoi piedi nasce un’occasione che poteva valere un’immeritata vittoria, però la pericolosità sotto porta è quanto di più lontano dalle sue corde.
Chi sale
Ceppitelli ritrova la maglia da titolare, dimostrando di aver recepito il messaggio insito nella panchina contro il Chievo.
Chi scende
Più di tutti Farias, che nel grigiore e nella mediocrità del Tardini si distingue come il più confusionario.