Avramov: 6.5. Più gioca, più trasmette tranquillità ai compagni di squadra e mostra la giusta autorità in campo. Inoperoso per gran parte della partita, nei momenti cruciali chiude a chiave la porta rossoblù, con due interventi prodigiosi: il primo, su Valdes, a fine primo tempo; l’altro su una conclusione molto insidiosa di Biabiany nella secondo frazione. Titolare (per ora) inamovibile.
Pisano: 6. Partita ordinata per il terzino destro, spostato nel secondo tempo a sinistra per contenere le sortite di uno scatenato Biabiany. È sulla giusta strada per acquisire la forma migliore.
Rossettini: 6.5. Preciso in ogni intervento, contiene a meraviglia Cassano ed è sempre in anticipo sui palloni alti. Peccato per l’ammonizione rimediata, che gli costerà un turno di squalifica contro il Napoli.
Astori: 6.5. Come il compagno di reparto, è autore di una partita (quasi) perfetta. Le uniche sbavature si manifestano quando non riesce a contenere il folletto Biabiany. Promosso capitano, complice l’assenza di Conti, si carica sulle spalle il peso della squadra e conduce un match da leader.
Avelar: 5.5. Troppo molle il brasiliano, il quale non riesce a coprire in maniera adeguata la fascia di sua competenza. I cross sono talvolta da rivedere. (Dal 64’ Perico: 6. Positivo il suo ingresso in campo, per dare maggiore copertura e spinta allo stesso tempo. Riesce ad effettuare alcuni cross interessanti, non sfruttati al meglio dai compagni di squadra).
Nainggolan: 6. Dalle sue parti si fatica a passare. Col passare degli anni il suo piede è diventato più “educato”, capace di sventagliare a destra e sinistra con precisione quasi chirurgica. Ci prova dalla distanza, ma con scarsa fortuna. Certo, non è ai livelli delle scorse stagioni, ma bisogna pur considerare che è stato schierato fuori posizione. Da censurare il retropassaggio-killer di testa, che per poco non provoca un autogol. Che volesse emulare il celebre Niccolai nel giorno del suo compleanno?
Dessena: 6.5. Grande partita per l’ex di turno, che si propone assiduamente in avanti, cercando anche la via della rete. Non disdegna il rientro in copertura, per dare manforte alla difesa. Onnipresente.
Eriksson: 5.5. Lo svedese, che ben aveva figurato nelle recenti uscite, non raggiunge la sufficienza. Non riesce ad avere una visione di gioco a 360 gradi, e si perde in semplici passaggi, sbagliati, oltre a ritardare spesso la manovra offensiva. (Dal 51 Cossu: 6.5. Il suo ingresso ravviva come per magia l’attacco rossoblù. L’uno-due con Sau per poco non frutta il vantaggio rossoblù. Peccato per i cross, ancora troppo lenti e scontati).
Edkal: 5.5. Non ha ancora raggiunto la condizione migliore, e si vede. Si aggiunga poi che viene schierato in un ruolo complesso, quello cioè di collante tra centrocampo e attacco, per comprendere la sua partita. Si estranea dal gioco e sbaglia un gran numero di palloni, prima di venire riportato alla sua posizione naturale, in linea con gli altri centrocampisti.
Sau: 6.5. Se fosse entrato quel pallone che, dopo essere stato deviato da Mirante, è rotolato lentamente impattando il palo, probabilmente saremmo riusciti a portare a casa la prima vittoria in trasferta di questa stagione. Si accende dopo l’ingresso di Cossu, e gioca come solo lui sa fare.
Nenè: 7. Forse la miglior partita negli ultimi anni giocata dal brasiliano, che ci prova da tutte le posizioni, combatte, attacca, fa salire la squadra e difende come nessun altro. Mirante gli nega il gol in diverse circostanze. Ritrovato.
Chi sale
Un plauso al duo difensivo Astori-Rossettini, che conduce una partita senza sbavature, contenendo al meglio gli attacchi avversari, e all’asse Cossu-Sau, dal cui uno-due delizioso per pochissimo non si genera il vantaggio rossoblù. Resta ancora sul podio della speciale classifica Nenè, autore di una sontuosa prova, come non si vedeva da alcuni anni. Se ci fosse stato anche il gol..
Chi scende
Edkal non è ancora in piena forma. La decisione di Lopez di schierarlo titolare, per giunta come trequartista, pare sia stata un poco azzardata. Non convince anche Eriksson, il quale fa un passo indietro come qualità della prestazione rispetto alle recenti giornate.