Avramov: 5.5. Confeziona, insieme a Eriksson, il gol di Dainelli, in occasione del quale si scontra con il compagno di squadra, venendo messo fuori causa e lasciando la porta sguarnita. In precedenza effettua un buon intervento sulla conclusione di Dramè.
Perico: 6. Un super Agazzi gli nega la gioia della rete. Il suo colpo di testa viene deviato con abilità dall’ex portiere rossoblù.
Rossettini: 6. Nessuna particolare sbavatura. Controlla bene Thereau e Paloschi, in una partita che pareva essere destinata a terminare con un pari.
Astori: 6. Stesso discorso del compagno di reparto Rossettini. Con la fascia di capitano, complice l’assenza di Conti, ha probabilmente disputato la sua ultima gara in terra sarda con la maglia del Cagliari.
Murru: 6. Cerca di essere produttivo in fase di spinta; per il resto controlla agevolmente la sua fascia (Dal 73’ Avelar: 6. Inserito per dare più spinta sulla sinistra, propone alcuni cross interessanti, poco sfruttati però dagli attaccanti rossoblù).
Tabanelli: 6.5. Il migliore della compagine sarda. Solo un prodigioso intervento di Agazzi non gli consente di festeggiare il primo gol in Serie A: la sua punizione, destinata all’incrocio, avrebbe meritato la rete.
Dessena: 5.5. Schierato in un ruolo non suo, complice la poca predisposizione alla circolazione veloce di palla, è troppo macchinoso e non gestisce a dovere il pallone.
Eriksson: 5.5. Ineccepibile per grinta e forza di volontà , ma con la tecnica ancora non ci siamo. Dal suo comico scontro con Avramov scaturisce la rete clivense (Dall’83’ Ibraimi: sv. Pochi palloni toccati tutti rigorosamente di sinistro, ma nessun suggerimento per le punte).
Cossu: 6. Ritorna finalmente a giocare titolare, in virtù delle numerose assenze in casa Cagliari, e per di più nella sua posizione ideale. Gioca un discreto numero di palloni, ma offre pochi suggerimenti per le punte, ree tuttavia di fare poco movimento.
Sau: 5. Assente. In assoluto la sua peggiore prestazione nel corso dell’intera stagione. Non si propone, è in ritardo su ogni passaggio dei compagni, e non cerca mai la via della rete, rimanendo a gironzolare senza un perché in una piccola fetta di campo (Dall’89’ Loi: sv. Un’altra manciata di minuti per continuare a fargli assaporare la Serie A).
Ibarbo: 6. Ha ragione a lamentarsi quando Dramè lo strattona in area e il rigore sarebbe sacrosanto. Al di là di questo episodio, è uno dei rossoblù che più cerca di creare grattacapi agli uomini di Corini, che ne temono la grande velocità , ricorrendo talvolta alle maniere forti per fermarlo.
Chi sale
Tabanelli è il più positivo tra i rossoblù. Per poco il suo calcio di punizione, destinato ad insaccarsi sotto l’incrocio dei pali, non gli regala la gioia del primo gol in massima serie a causa di un grande intervento di Agazzi. Dimostra di aver buona personalità e volontà di emergere.
Chi scende
Sau è irriconoscibile. I pochi palloni che tocca sono costantemente persi o destinati a centrocampisti e difensori, per ricominciare l’azione. Gravi, inoltre, le responsabilità di Eriksson e (in parte) Avramov, dal cui scontro scaturisce la rete del Chievo.