Il 2017 è arrivato alla conclusione, come ogni anno valutiamo l’apporto di ogni singolo giocatore nel corso dell’anno solare.
Cragno: 7. Diversi guai fisici ne hanno limitato l’impiego. Le sue qualità sono indubbie e garantiscono un futuro roseo per la porta rossoblù.
Rafael: 6,5. Da perfetto secondo portiere, al netto di qualche comprensibile indecisione, si è fatto trovare sempre pronto.
Crosta: s.v. La dirigenza rossoblù ha appena rinnovato il contratto del portiere scuola Milan. Un’esperienza in prestito, al fine di accumulare minuti e sicurezze, è più che auspicabile.
Gabriel: 4,5. Il suo arrivo nell’isola trova poche spiegazioni. Il presente in rossonero non giustifica valutazioni differenti.
Pisacane: 7. Lo spostamento al centro della retroguardia effettuato da Rastelli, ne ha innalzato un rendimento che raramente è sceso al di sotto della sufficienza.
Murru: 5,5. Nella sua ultima parentesi in rossoblù, non è riuscito a dissipare i dubbi attorno al suo nome. In blucerchiato saprà consacrarsi definitivamente?
Miangue: 5. Il laterale belga ha dimostrato di non essere ancora pronto per rivestire un ruolo importante in una squadra di A. Necessita di un’occasione utile a maturare minuti e esperienza.
van der Wiel: 6. Giudizio che vuole premiare la recente crescita del laterale olandese, passato dall’essere un oggetto misterioso a elemento prezioso nelle rotazioni. Il suo curriculum giustifica aspettative superiori.
Capuano: 5. Il 2017 non è stato un anno da ricordare per il difensore ex Pescara. Grinta e fiducia nei propri mezzi risultano affievolite, mentre prende sempre più corpo la possibilità di una sua cessione a gennaio.
Romagna: 7. Dopo un periodo di adattamento, si è conquistato con merito una maglia da titolare. Uno degli acquisti più azzeccati della gestione Giulini.
Andreolli: 6. Le ultime sfide disputate lo hanno visto in leggera crescita. Dall’ex difensore dell’Inter è doveroso aspettarsi maggiore concretezza e costanza di rendimento.
Bruno Alves: 5. Dopo un avvio convincente, ha fornito prestazioni al di sotto delle aspettative. L’addio in estate non ha lasciato eccessivi rimpianti.
Salamon: s.v. Raramente utilizzato con continuità, non è riuscito a avvalorare qualità che appaiono innegabili. In estate ha preferito cercare fortuna altrove.
Ceppitelli: 5. Il quarto anno in Sardegna ha visto per l’ex difensore di Bari e Parma, un rendimento altalenante e in linea con le stagioni precedenti. Il tanto agognato salto di qualità appare sempre più lontano.
Isla: 6. Ha concluso la sua esperienza in rossoblù in grande crescita, tuttavia ha preferito lasciare l’Italia in cerca di palcoscenici maggiormente ambiziosi.
Padoin: 6,5. Generosità, sacrificio, adattabilità e esempio per i compagni più giovani, sono le caratteristiche di un professionista esemplare. Sta riscattando la passata stagione, dimostrando di poter essere un interprete di sicuro affidamento.
Faragò: 6,5. Con il cambio di modulo e il conseguente spostamento in una posizione maggiormente offensiva, ha lasciato intravvedere doti importanti. Può diventare una risorsa a cui è difficile rinunciare.
Dessena: 5. Restituisce l’impressione di non essersi mai ripreso completamente dai diversi infortuni che ne hanno segnato le ultime stagioni.
Di Gennaro: s.v. La volontà di non rinnovare il contratto, ha segnato la fine del suo impiego in netto anticipo rispetto alla naturale conclusione.
Tachtsidis: 6. Il centrocampista greco ha saputo offrire un rendimento sufficiente, senza eccessivi bagliori. Una sua permanenza poteva garantire una maggiore copertura in cabina di regia.
Cigarini: 6. Ha offerto un contributo apprezzabile alle geometrie della squadra isolana, tuttavia è lecito aspettarsi qualcosa di meglio.
Ionita: 5. Il mediano moldavo si è distinto come una delle delusioni maggiori in casa Cagliari. Con l’avvento del nuova anno sarà capace di invertire la rotta?
Deiola: s.v. È rientrato alla base per riprendere il discorso iniziato nell’anno della B, ma gli infortuni lo hanno limitato. Il 2018 potrebbe essere il suo anno.
Barella: 7,5. Nonostante la giovane età, è il leader conclamato della compagine rossoblù. La sua crescita continua, dovrà essere accompagnata necessariamente da quella dei compagni.
Cossu: s.v. Il talento e la tecnica sono quelle di un tempo, il fisico e la condizione atletica probabilmente no. Merita di concludere la carriera in una squadra che sappia stare lontana dalle acque più pericolose.
Ibarbo: s.v. Un ritorno inutile e capace di scrivere un capitolo incomprensibile.
Cop: s.v. Due presenze ad inizio stagione dettate dalla situazione contingente, piuttosto che a seguito di una reale convinzione tecnica da parte della società e guida tecnica.
Joao Pedro: 6,5. Tanti spunti positivi hanno fatto il paio con altrettanti passaggi a vuoto. Lo spostamento al ruolo di seconda punta, potrebbe alimentarne una crescita che fatica a decollare.
Farias: 5. Il “mago” ha regalato ben poche magie alla causa cagliaritana. Continuando su questi binari, la sua storia in rossoblù appare destinata ad una deludente conclusione.
Sau: 6. Il sacrificio e l’attaccamento alla maglia sono innegabili, così come il calo di rendimento e l’apporto in zona goal. Nel 2018 dovrà dimostrare di poter esser maggiormente continuo, restando al riparo dai diversi guai fisici che ne tormentano la carriera.
Borriello: 5,5. Il giudizio è frutto della media tra il 7 per quanto visto in campo e il 4 per il “fuoricampo”. L’avventura con il Cagliari meritava un finale ben diverso.
Pavoletti: 6. Attorno all’attaccante livornese, le aspettative sono alte; al fine di elevare il suo rendimento sarà necessario un cambio filosofia collettivo.
Han: s.v. Un gioiello grezzo che l’esperienza di Perugia dovrà contribuire a valorizzare.
Melchiorri: s.v. Il 2017, così come 2016, è stato segnato da una sfortuna senza fine.
Giannetti: 5. Poche occasioni e mal sfruttate, sembrano preludere a una partenza nella prossima sessione di mercato.
Rastelli: 5,5. Ottenuta una preziosa salvezza, non ha saputo risolvere i problemi atavici che hanno caratterizzato la sua guida tecnica. Il futuro potrà dire con maggiore chiarezza, quale sia la reale dimensione dell’allenatore campano.
Lopez: 6. Il ritorno a casa del “jefe”, ha consentito alla formazione isolana, di raggiungere un’identità precisa. Un risultato apprezzabile, che dovrà essere sostenuto dai gioco, prestazioni e soprattutto risultati.