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Corsie laterali in confusione, regia assente e attacco senza rifornimenti: le pagelle rossoblù

Le pagelle del Cagliari, sconfitto a Napoli

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Cragno: 6-. Non ha grandi responsabilità sui tre gol incassati. Super invece l’intervento nel secondo tempo su Callejon, e positive alcune uscite.

Padoin: 4.5. Dimostra per l’ennesima volta che terzino naturale non è: in occasione del vantaggio del Napoli si a passare Hamsik alle spalle; sulla terza rete del Napoli fallisce invece l’intervento in copertura su Koulibaly.

Romagna: 5.5. Il più positivo della difesa, nonostante il fallo su Mertens che genera rigore dei padroni di casa. Non molla fino alla fine e copre la porta di Cragno in scivolata.

Andreolli: 5. Non riesce a prendere le misure ai rapidi attaccanti avversari.

Capuano: 4.5. Altro laterale adattato, altra prestazione da dimenticare. Sbaglia costantemente i tempi di intervento, soffre tremendamente Callejon e non è adeguato in fase di impostazione: da paura quando libera centralmente, servendo Hamsik. Si mette in mostra soltanto per un tunnel ai danni di un avversario. 

Ionita: 5. Non pervenuto, e ci si comincia a chiedere come mai.

Cigarini: 5. Recupera qualche buon pallone a inizio gara ma ne perde una quantità incredibile. Rastelli, dopo l’ennesimo rimprovero, sceglie di sostituirlo (Dal 55’ Deiola: sv).

Barella: 5.5. Parte con un bel piglio, provando l’imbeccata per Pavoletti. Poi si scioglie con il resto della squadra, nonostante l’intraprendenza.

Joao Pedro: 5. Un fantasma, per la seconda partita consecutiva.

Sau: sv. Pochi palloni a disposizione e tanta sfortuna: costretto ad uscire causa infortunio (Dal 33’ Dessena: 5. Nessun impatto sul match).

Pavoletti: 5.5. Invalutabile come si converrebbe, in virtù delle scarse occasioni per incidere, ma apprezzabile nel provare a dettare i movimenti e svariare lungo il fronte offensivo (Dal 65’ Farias: sv).

All. Rastelli: 5-. Schiera una squadra propositiva, dimostrando di non voler partire già sconfitto. Ma i suoi ragazzi in campo sono poco reattivi, subiscono lo strapotere fisico, tecnico e territoriale del Napoli ed escono con le ossa rotte. E lui non fa niente per ridestarli dal torpore.

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